cronaca

Scatta l'operazione "No tax". Nove evasori nella rete della Finanza, tra loro anche il commercialista

martedì 15 luglio 2008
di laura
E' stata chiamata operazione “No tax” ed ha riguardato specificatamente la sola realtà orvietana. A farla scattare la Guardia di Finanza di Orvieto comandata dal Tenente Renato Nava, messa sull'avviso dal fatto che ripetute evasioni totali emergevano a carico di attività che facevano tutte capo al medesimo studio commerciale. E' stato quindi lo studio ad entrare nel mirino delle Fiamme Gialle, così che gli accertamenti a tappeto hanno permesso l'individuazione di nove evasori totali. Ma quello che è risultato più sorprendente, per gli stessi finanzieri, è stato il fatto che ad evadere il fisco era anche lo o la stessa commercialista, dal cui studio provengono ben sette degli evasori individuati. L'attività di indagine delle Fiamme Gialle ha riguardato gli anni dal 2005 al 2007 e ha fatto cadere nella rete evasori operanti in vari settori. Nel dettaglio, a non presentare le dichiarazioni fiscali per uno o più anni sono stati due imprese edili, una casa di riposo, un rivenditore ambulante di porchetta, una lavanderia, un negozio di ceramica del centro storico, uno di abbigliamento, uno di alimentari e, con non poco stupore, il/o la professionista. La ricostruzione dei redditi complessivi sottratti all'imposizione fiscale ha consentito di segnalare agli uffici finanziari ricavi non dichiarati per oltre 1 milione e mezzo di euro e, in aggiunta, altre consistenti irregolarità di ordine fiscale: ricavi non contabilizzati per circa 200 mila euro, Iva dovuta evasa per 100 mila euro, Iva dichiarata e non versata per 70 mila euro, ritenute Irpef operate e non versate per 21 mila euro, contributi Inps non versati per 26 mila euro, Irap sottratta all'imposizione per 1 milione 200 mila euro circa. Ora gli evasori dovranno risarcire l'erario delle somme sottratte e, in aggiunta, versare le previste penali. Solo sulle penali potrà essere prevista un minimo di contrattazione e, qualora non si giunga a un accordo con l'Agenzia delle entrate, scatterà il sequestro per equivalente. Nel grande e nel piccolo, a Orvieto evasione ed elusione fiscale sono piuttosto diffusi. Dall'inizio dell'anno sono stati ad esempio notificati 80 verbali di irregolarità per il mancato rilascio degli scontrini fiscali. Non pochi per una città di queste dimensioni, tanto che il Tenente Nava annuncia di voler dare la priorità, nei prossimi mesi, proprio a questo tipo di controlli. Inoltre, dato che questa irregolarità costituisce uno degli elementi di cosiddetta “pericolosità fiscale del soggetto”, è probabile che per questo tipo di commercianti irregolari scatti, prima che per altri, la verifica fiscale di tutta l'attività. Per quanto riguarda il mancato rilascio dello scontrino, la normativa stabilisce che il dispositivo di chiusura dell'esercizio scatti, da un minimo di 15 giorni, con quattro sanzioni in un triennio relative a una somma non registrata in cassa di 50 mila euro. “Al momento – informa il Tenente Nava – abbiamo inoltrato alla Direzione generale delle Entrate la richiesta di chiusura per una pelletteria, ma ci sono molte attività al limite con tre infrazioni, che rischiano la chiusura se ne dovesse essere registrata e verbalizzata una quarta". Nella Foto: il Tenente Renato Nava