cronaca

Immigrazione clandestina: un fenomeno in aumento. Due arresti del Commissariato di Orvieto

mercoledì 26 settembre 2007
di giulia
Questa mattina, in un controllo del territorio per prevenire e reprimere il fenomeno dell’immigrazione clandestina, il personale della Polizia Amministrativa del Commissariato di P.S. di Orvieto ha tratto in arresto due cittadini moldavi, M.C. di 30 anni e S.Z. di 25 anni, il primo per immigrazione illegale, il secondo per aver violato l’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale. Entrambi gli extracomunitari, concluse le formalità di rito, saranno condotti presso la Casa di Reclusione di Orvieto. Come viene sottolineato dalle numerose vicende di cronaca, quella di oggi ne è una dimostrazione, non c’è giorno che clandestini, disperati senza nulla da perdere e forse con un' ultima speranza, provenienti dal Marocco, Algeria, Somalia, Iraq o, più recentemente, dall'Europa dell'est e da altri paesi, cerchino di imbarcarsi sopra vecchie e decrepite barche o di salire su un aereo, un treno o un pullman, cercando di evitare i controlli delle dogane, mezzi che li porteranno verso ciò che credono la salvezza, verso un vago e cieco sogno. Assistiamo ad un forte ed indiscutibile aumento del fenomeno dell’immigrazione clandestina, per lo più riconducibile ai differenti livelli di benessere tra stati con vari gradi di sviluppo. Molti immigrati giungono, con ogni mezzo a disposizione, nascosti ovunque, a volte rischiando di morire durante il viaggio, tutto per trovare l’Isola che non c’è, quella del lavoro, dei soldi, del benessere, della ricchezza, della felicità. Spesso la criminalità organizzata gestisce l’ingresso clandestino, vendendo passaporti falsi a cifre spropositate o ancor peggio introducendo extracomunitari da inserire poi nel mondo criminale e sfruttare in vari campi, prostituzione, spaccio di droga, furti. L’Italia e il suo popolo, in questo argomento, si spacca in due fazioni: la maggior parte delle persone vorrebbe rimandare i clandestini ai loro paesi d’origine, altri credono soluzione migliore trattenerli nei centri d’accoglienza per poi integrarli nella società. Il problema risulta complesso e si potrebbe moltiplicare notevolmente se non si giunge presto ad una soluzione. È opportuno garantire una dignitosa accoglienza per uomini e donne in fuga dalla miseria e in cerca di un futuro migliore per sé e le generazioni future; aiutare tutti coloro che vogliono venire in Italia per lavorare legalmente ed inserirsi a pieno titolo nella nostra società, rispettando leggi e cultura del nostro paese. Allo stesso tempo bisognerebbe non spalancare le porte all’immigrazione ma riuscire a gestire e governare il fenomeno conciliando le ragioni della legalità con quelle dell’ospitalità, della solidarietà e dell’integrazione; cosa che ritengo assai complicata dal momento che non riusciamo a gestire neanche noi stessi, il nostro popolo e il nostro paese. Inoltre resta il fatto che siamo ancora molto diffidenti rispetto ai “diversi”, a volte usando veri e propri atti razzisti, altre evitandoli e non proponendo una comunicazione, questo avviene anche nei piccoli centri. Purtroppo non ci ricordiamo che anche nella nostra storia è stato scritto un triste capitolo di immigrazione: come dimenticare le grandi navi o gli straripanti treni che partivano dal mezzogiorno per andare in America o in Europa, migliaia di sventurati con le valigie di cartone pronti all'avventura, gente che accettava umili lavori pur di sopravvivere. Ora la storia si ripete con l’unica variante che i poveri del mondo, almeno in larga parte, non siamo noi.