cronaca

Polemiche a Monteleone d’Orvieto: la struttura polivalente delle feste...o della discordia

mercoledì 23 maggio 2007
di davidep
Venti avversi e contrari soffiano sulla tranquilla Monteleone d’Orvieto, dove un agguerrito gruppo di cittadini si sta opponendo con tutte le forze alla realizzazione di quella che a detta del Comune e della ProLoco dovrebbe essere una struttura polivalente delle feste, uno spazio appositamente concepito per la celebrazione dei vari festeggiamenti, come quello del santo patrono. L’idea ha iniziato a circolare a fine aprile e ha trovato qua e là il positivo appoggio di molti enti locali, tanto che si è prontamente costituito un comitato, che coinvolge le principali associazioni del territorio comunale. Nonostante il comitato, a suo tempo, abbia avuto cura di assicurare che la struttura sarebbe stata concepita in modo da non provocare danni sull’impatto ambientale nei giardini pubblici di Via Roma, apportando anzi dei miglioramenti qualitativi grazie ad una riqualificazione dell’intera area, una parte dei cittadini ha percepito l’avanzare delle ruspe come una terribile minaccia all’unico pezzo di verde incontaminato, un quinto della superficie totale, dove è ancora possibile camminare liberamente. “Non siamo contrari in linea di principio alla costruzione della struttura – dichiara il “contro-comitato” dei cittadini – ma vogliamo manifestare tutto il nostro dissenso a una eventuale riduzione del verde pubblico. Se proprio fosse necessario costruire tale struttura, auspichiamo che avvenga su altri siti”. Con una petizione firmata da 138 persone, i cittadini intendono quindi avere chiarimenti e conferme sulla situazione o quantomeno informazioni più esaurienti sull’impatto che la realizzazione della struttura comporterebbe, come ad esempio la paventata eliminazione dei giochi per i più piccoli, l’abbattimento degli alberi ultra-cinquantenari e la prossimità con abitazioni e scuole. Nel discusso volantino divulgato ad aprile, si affermava, tra l'altro, che la proprietà della struttura sarebbe stata comunale, la gestione affidata alla ProLoco che ne regolava l’uso con apposite norme e assicurando gli spazi a tutte le associazioni che ne avessero fatto richiesta. Si specificava, inoltre, che la maggior parte delle risorse sarebbero derivate dai contributi volontari di cittaddini, enti ed imprese locali coinvolte a titolo gratuito nella effettuaazione dei lavori e dalla disponibilità delle associazioni interessate, ma che era necessario un aiuto economico da parte della cittadinanza attraverso contributi sul un conto intestato alla ProLoco, aperto presso la sede di Fabro della Banca di Credito Cooperativo. Aiuto che, viste le reazioni, ora stenta ad arrivare.