cronaca

La nuova fase di RPO / Risorse per Orvieto Srl e molto altro. Il Comunicato integrale della conferenza stampa del sindaco Mocio diramato dall'Ufficio Stampa del Comune di Orvieto

domenica 26 novembre 2006
Si delinea la nuova fase di RPO / Risorse per Orvieto Srl. - Il Sindaco, Stefano Mocio: “RPO non si scioglie. Farò un nuovo decreto di nomina e con più compiti, nel rispetto di quanto prevede il programma di governo del Sindaco secondo gli adeguamenti decisi dal Consiglio Comunale nei mesi scorsi. In tempi rapidi verificheremo quali modalità utilizzare per la seconda fase”. - Il Sindaco ha compiuto anche una analisi più ampia e realistica sul ruolo e i risultati raggiunti dalle “Partecipate”, sul bilancio dell’Ente e sugli attuali scenari per lo sviluppo. E’ quanto il Sindaco ha comunicato questa mattina nel corso dell’annunciata conferenza stampa in cui ha fatto un’ampia panoramica non solo sul futuro di RPO, ma più in generale delle “Partecipate” e più ancora degli scenari per lo sviluppo futuro. “Ho incontrato nei giorni scorsi il Prof. Barbabella – ha esordito il Sindaco, Stefano Mocio. Un incontro cordiale nel quale ho anticipato i contenuti di una - lettera riferita al periodo in cui si è venuta a concretizzare la trasformazione di RPO da SpA ad Srl; lettera che ho indirizzato a lui e ai membri del CdA, ai componenti della Giunta e al Presidente del Consiglio Comunale e con la quale accetto le dimissioni del presidente e del CdA di Risorse per Orvieto, incarichi peraltro in scadenza nel prossimo mese di dicembre, così da essere rinnovati con un nuovo decreto di nomina e con più compiti, nel rispetto di quanto prevede il programma di governo del Sindaco sulla base gli adeguamenti approvati dal Consiglio Comunale nei mesi scorsi”. “E’ opportuno ricordare – ha dettagliato il Sindaco – che i compiti affidati a R.P.O., dopo la sua trasformazione, sono quelli precisati nello statuto della società e nella relazione del Sindaco allegata alla delibera n. 58 del 19 giugno u.s., anche con riferimento ai deliberati del Consiglio comunale inerenti l’aggiornamento del programma di governo. In quella relazione si precisa tra l’altro che ‘l’amministrazione comunale si impegna ad accompagnare i singoli incarichi con adeguata provvista economica ad hoc’. Come è noto, il Consiglio Comunale il 27 settembre u.s. ha approvato la delibera con la quale si è provveduto al riequilibrio del bilancio di esercizio 2006, atto con il quale l’Amministrazione Comunale ha iniziato ad attuare una manovra che permetterà il risanamento del bilancio con la conseguente liberazione di risorse da finalizzare allo sviluppo della città”. “Rispetto poi, alla variazione al piano esecutivo di gestione conseguente ai provvedimenti di riequilibrio del bilancio, approvati dalla Giunta il 7 novembre u.s. – ha proseguito il Sindaco - si precisa di ‘assegnare ai Dirigenti le poste derivanti dall’operazione di equilibrio, nell’intesa che gli impegni di spesa saranno assunti contestualmente all’accertamento delle risorse derivanti dalla vendita dei cespiti patrimoniali’. Accertamento di risorse per il quale l’ufficio competente, nella stessa riunione di Giunta, è stato autorizzato a valutare gli strumenti finanziari più opportuni e solleciti”. “Queste precisazioni – ha sottolineato il Sindaco – sono necessarie al fine di sfatare qualsiasi altra lettura ad una lamentata fase di stallo, dovuta alla difficoltà oggettiva che ha caratterizzato il bilancio comunale. Né credo, in attesa di partire organicamente con la seconda fase di lavoro sulla ex Caserma o su altri beni, sia opportuno continuare ad incidere sulle riserve della società, che anche con questa giusta motivazione, è stata trasformata in società di servizi. Non c’è stato, quindi, nessun attacco alla dignità personale dei membri del C.d.A., verso i quali nutro gratitudine per il lavoro svolto in questi anni. Da qui a breve si aprirà, infatti, una fase di lavoro complessa, articolata e nuova che necessita di un mandato temporalmente molto più ampio rispetto a quello a disposizione dell’attuale Consiglio di Amministrazione di RPO, oramai vicino alla scadenza. Pertanto, è solamente in questa ottica che accetto le dimissioni presentate dal Presidente e dal CdA a cui rinnovo la stima ed il ringraziamento per lo spirito di servizio con cui hanno affrontato questo compito, pur nelle difficoltà che tutti noi, a vario titolo, abbiamo dovuto affrontare”. “Sulle difficoltà del dibattito politico il confronto rimane aperto e riguarderà non solo la cronaca ma la storia della città – ha aggiunto il Sindaco - quindi, si discuterà comunque sulle difficoltà, sulla congruità ed entità della dotazione economica iniziale, sulle politiche di gestione attivate, sulle scelte metodologiche e sul peso delle destinazioni pubbliche. Soprattutto, nella nuova fase, non facciamo l’errore di identificare RPO con la Caserma Piave. Certamente ognuno sosterrà la propria posizione, ribadisco però, come ho già detto nei giorni scorsi, che sbaglia chi sottovaluta il lavoro fatto da RPO. Sia perché non si butta a mare un’esperienza realizzata e perché il business plan sta alla base del lavoro da effettuare, secondo le decisioni del Consiglio Comunale. Sono convinto che alla luce di questa esperienza noi dobbiamo assolutamente rivedere alcuni aspetti dell’intervento pubblico. Con quali criteri? Come Sindaco non intendo transigere e mi spenderò in prima persona per una serie di impegni: - un progetto unitario per la caserma. E’ impensabile vedere quel complesso frammentato in più parti; - i Palazzi della Sanità e delle Istituzioni. Quello che il Consiglio Comunale ha deciso è qualcosa di irrisorio in rapporto alla volumetria generale del complesso immobiliare, è invece un’opportunità sia per il considerevole risparmio degli affitti che paghiamo per i nostri uffici, sia perché ad Orvieto c’è la necessità di una sede unitaria per i servizi di competenza dell’Asl e la sede di Via Postierla è inadatta a certi usi, non ha parcheggi, presenta problemi anche per l’abbattimento di barriere architettoniche. Con questa scelta si attua un pezzo delle linee di indirizzo approvate a giungo per la realizzazione di appartamenti in via Postierla. realizzare una partecipazione vera della città in tutte le fasi della progettazione attraverso ‘laboratori di città’. Se la politica ha commesso degli errori, dobbiamo essere in grado di discutere insieme delle destinazioni d’uso, dei progetti, fino al rilascio delle concessioni edilizie; - accreditare questa operazione e questo bene patrimoniale a livello nazionale e internazionale; realizzare il più limitato esborso finanziario possibile da parte pubblica, ovvero la presenza del pubblico deve essere quella strettamente necessaria all’interno della caserma, facendo sì che restino pubbliche quelle che davvero ci interessano ed immettere sul mercato tutto il resto con una motivazione che non è quella di fare operazioni di cassa, ma di fare un’operazione di sviluppo. Di questo è investita RPO nella nuova funzione di società e strumento di servizi, avente un mandato più ampio, di volta in volta definito dall’Amministrazione Comunale. Prima di Natale ci sarà l’Assemblea di RPO in cui accetterò le dimissioni. Subito dopo inizieremo a concretizzare questi criteri in uno strumento di intervento operativo, che non è stato ancora scelto. Vale a dire come maggioranza ad oggi non ci siamo incontrati sull’argomento che non siamo ancora passati alla parte politica, abbiamo allo studio due/tre possibilità dal project financing fino ai fondi immobiliari”. “Sono cosciente - ha continuato il Sindaco - che questo è un punto nevralgico e centrale per l’Amministrazione Comunale, ma noi non dobbiamo affrettare la scelta rincorrendo gli eventi, dobbiamo invece scegliere bene, ma non in tempi biblici. Ritengo che entro gennaio saremo in grado di fare una scelta sulla base degli approfondimenti tecnici. Non esiste infatti, nessuna ricetta miracolosa, né strumenti che hanno vantaggi più di altri. Bisogna fare le necessarie verifiche rispetto a quale di questi strumenti sia per noi migliore”. “In questa occasione - ha ripreso - voglio sfatare anche alcune leggende tipo quella del conferimento del bene alla Regione. Non sarebbe questa una operazione tecnicamente possibile, perché anche se si decidesse la strada del fondo di investimento, questa dovrebbe cadere su un fondo a conferimento di un bene che resterebbe sempre a disposizione del Comune, ma la legge dice che chi conferisce gestisce il fondo e lo controlla per la percentuale che gli spetta, è chiaro che noi non accetteremo fondi che non ci facessero stare in posizione di rilievo, quindi non c’è nessuna cessione. Rispetto a queste discussioni devo aggiungere che ci sono molte posizioni che cercano di perpetuare la contrapposizione tra il Comune e la Regione. Una contrapposizione che non esiste e che traspare dalle scelte che abbiamo fatto, mi riferisco alle linee di indirizzo approvate tra marzo/luglio 2006 che sono rivoluzionarie. La Regione è partner fondamentale in tutte le materie, non è ‘la bestia nera’, soprattutto però deve essere chiaro un volta per tutte che, se restiamo isolati rispetto alla Provincia e alla Regione a fronte dell’architettura normativa che sta emergendo, ciò significa restare tagliati fuori da tutto! Dunque, nessuno pensa compresa la Regione, di assumere questo bene nel patrimonio regionale. Se si scegliesse la soluzione del fondo sarà con investitori istituzionali, qualificati e definiti dalla Banca d’Italia come assicurazioni, banche, enti pubblici europei”. “Questo voler mettere Orvieto in contrapposizione con Regione e Provincia è un esercizio in malafede da parte di chi lo propone. Penso che qualcuno sperava che in questa legislatura noi avessimo galleggiato senza prendere decisioni, che non avessimo aggiornato il programma del Sindaco. Mi dispiace per loro, ma questa non è una Amministrazione di passaggio, né è debole! Lo dimostrano i fatti con i quali stiamo cambiando il volto della città e che si basano su elementi non da poco come: aumentare gli abitanti e portare nuove funzioni nel centro storico; per questo abbiamo predisposto un piano di investimenti che interessa numerosi progetti gran parte dei quali sono in atto; inoltre, presenteremo al Consiglio Comunale un piano di investimenti ancora più ambizioso. Rapidamente voglio ricordare che il progetto della Mobilità Alternativa è pronto, abbiamo effettuato diverse partecipazioni, stiamo individuando i luoghi fisici per l’installazione delle paline delle insegne nel centro storico, lo stesso riguarda la tematica relativa al controllo elettronico ed il regolamento per l’arredo privato. Sono stati approvati i progetti di arredo urbano di alcune piazze del centro storico. Siamo naturalmente disponibili ad altre partecipazioni con artigiani e commercianti che incontriamo anche singolarmente ma ai quali raccomando di essere propositivi nelle proposte. Agli operatori chiedo cioè di passare dalla fase del semplice rifiuto a quella delle proposte, l’Amministrazione è disponibili ad andare incontro a talune esigenze, ma non è più tollerabile l’attuale situazione di confusione delle auto o di arredi posticci cioè del non rispetto delle regole!”. “Quello che caratterizza l’azione di governo dell’Amministrazione Comunale – ha continuato - è un piano di investimenti e di rifunzionalizzazione del patrimonio comunale che va verso il sostegno forte all’economia. Spesso nell’enfasi della polemica ci si dimentica di cose essenziali. Andrebbe fatta una riflessione più attenta sui posti di lavoro, cioè sulla possibilità di lavoro che deriva da tutto questo. Proprio ieri, in occasione della cerimonia del passaggio di consegne al Comando del Distaccamento dell’Aeronautica Militare di Orvieto, pensavo che fino a poco tempo fa quella caserma era destinata alla chiusura, oggi è invece è salva e diventerà caserma interforze con un incremento del personale civile e militare. E’ una struttura importante in cui lavorano decine di orvietani e l’Amministrazione Comunale sta lavorando con il Comando Generale di Roma perché quella struttura si rafforzi. Ma guardiamo anche all’esito delle vertenze della Mabro e della Tione i cui risultati devono farci riflettere rispetto a come le nostre strutture si sono riposizionate in rapporto a due segmenti che in Italia sono in crisi. Il salvataggio di strutture come la Mabro che propongono l’innalzamento del livello del manifatturiero contro l’avanzata di altri mercati stranieri concorrenti, non sono cose da poco. Dunque, siamo riusciti a creare le condizioni di salvaguardia dei posti di lavoro ricercando nuovi investitori seri che sapranno dare il loro contributo per la nostra città. Il Tribunale, un problema che da 25 anni si ripresenta ci vede sempre attenti ed attivi. Dal punto di vista degli strumenti per lo sviluppo abbiamo realizzato l’adeguamento del PRG/Strutturale, delle aree industriali, il completamento dell’offerta commerciale ed i piani attuativi, approvati dal Consiglio Comunale, danno certezza dell’attuazione del PRG, da ultimo è stato finalmente attivato il cantiere del parcheggio di Via Roma. Inoltre, stiamo lavorando con progetti bioenergetici alla riconversione dell’agricoltura. Certamente queste sono tematiche che hanno ancora due problemi di fondo: la definizione della questione dell’ex caserma Piave e il Bilancio Comunale. Le difficoltà del bilancio sono determinate da alcune difficoltà strutturali e da mancate entrate. Va detto ad esempio, che dalla stesura del bilancio 2006 un anno fa, non si sono concretizzati i flussi derivanti dall’alta Umbria, poi anche per colpa delle normative c’è stato il ritardo della costituzione dell’Ato Rifiuti e solo oggi stiamo definendo l’impatto ambientale che, per Orvieto sarà molto elevato. Un risultato raggiunto senza fare mediazioni al ribasso, ma solo grazie al rinnovato e costruttivo rapporto che si è stretto con la Provincia e la Regione dell’Umbria. Per non parlare dei tagli sul sociale del precedente governo quantizzati in –260.000 Euro. In corso d’opera dunque, l’Amministrazione Comunale poteva scegliere tra: tagliare i servizi o tagliare gli eventi come UJW che sono un punto fermo nella voce dell’economia del turismo e della cultura. Io difendo in modo convinto, la scelta che abbiamo fatto. Deve essere chiaro e compreso da tutti i nostri concittadini che c’era un problema, ma che non sono spariti i soldi! Il cosiddetto ‘buco’ dipende dai mancati trasferimenti e dalle mancate entrate. Come Sindaco che ha avuto la fiducia dei concittadini, ho preferito dire le cose come stanno agganciando però a questa difficoltà una nuova fase di sviluppo”. “Ringrazio la coalizione e i partiti politici che la sostengono che hanno capito questa fase delicata – ha detto ancora il Sindaco - certamente qualche irresponsabile ha pensato che se saltava l’Amministrazione si andava al commissariamento e lo ha anche sperato. Molto più responsabilmente, invece, deve essere chiaro che non basta il Duomo per far andare in alto le presenze turistiche di Orvieto rispetto al dato regionale e nazionale, ma che c’è un retroterra culturale ed un insieme di azioni mirate che producono certi risultati. Dobbiamo anche sapere tutti che, se non adeguiamo la nostra ricettività alberghiera, rischiamo di perdere convegni di alto livello. Anche il vociferare sulle vendite e le alienazioni, è un fatto irresponsabile. Abbiamo due anni di tempo per concretizzare le vendite che sono state messe in atto, sono bandi con riserva cioè se non ci soddisfano le condizioni, potremmo recedere dalla vendita dei beni individuati che, peraltro, hanno un senso poiché devono servire come veicolo di sviluppo. C’è poi chi semina dubbi sul fatto che l’Amministrazione Comunale si sarebbe tutelata prima di autorizzare lo sblocco dei PEG, sapendo che l’Amministrazione deve compiere azioni che permettono il riscontro delle entrate. Giocare dunque con queste logiche, per mantenere la città in fibrillazione non è serio oltre che irresponsabile. I BOC non c’entrano nulla con questa operazione, l’emissione dei BOC non significa avere l’acqua alla gola, ma significa avvalersi di strumenti moderni che oggi tutti gli Enti Locali utilizzano. Su questa operazione c’è un guadagno oggettivo oltre a quello di fare un’unica operazione. Sono BOC già acquistati dalla Banca con i quali vengono effettuati. Il rischio è zero. Noi non siamo pazzi e per ulteriore tranquillità di tutti aggiungo che relativamente alla situazione di Cassa, l’Amministrazione Comunale è arrivata a pagare fino a maggio 2006, che per una pubblica amministrazione è meno che fisiologico; ovviamente se arrivassero altre somme ad esempio il saldo della Campania per i rifiuti saremmo ben oltre. Posso poi dire che il recupero dell’evasione ed elusione, altro obiettivo posto dall’Amministrazione Comunale, sta attualmente intorno ai 600 mila Euro per l’Ici e 600 mila Euro per la TARSU. Le scelte che l’Amministrazione Comunale ha fatto incideranno sulla città per i prossimi venti anni e solo i cittadini ci giudicheranno”. “Anche sul tema delle ‘Partecipate’ ci sono novità interessanti di cui riferiremo compiutamente nelle prossime settimane – ha proseguito – posso anticipare che la TeMa avrà una gestione 2006 in equilibrio e riconosco che la Presidente ha lavorato benissimo in questi anni. Anche la Farmacia è sulla stesa linea, contiamo di chiudere in equilibrio. C’è un lavoro quotidiano che va nella direzione voluta da tutti e che spesso non c’è il tempo di raccontare. Sulla Sanità dove ovviamente la situazione attuale non ci soddisfa, va però riconosciuto che nel 2006 sono state fatte cose significative come la copertura dell’Emergenza/Urgenza con la garanzia per le 24 ore e la Chirurgia che è stata riorganizzata. Posso dire che in Umbria qualcuno ha lavorato sulle nostre carenze ed avevo fondati timori che ci fossero dei blitz; infatti, far partire la Medicina dell’Emergenza/Urgenza era fondamentale così da rendere inattaccabile il nostro Ospedale da eventuali razionalizzazioni in ambito regionale. Forse la targa sull’Emergenza/Urgenza poteva metterla anche D’Ingecco, ma correttamente non lo ha fatto perché per fare questo servono professionalità fondamentali in altri settori collegati come ad esempio la diagnostica e serve una organizzazione che concretizzi realmente il risparmio di tanti ricoveri impropri. Stimo molto l’Assessore Regionale Rosi ed il nuovo direttore Generale dell’ASL come gli altri dirigenti e so che entro Natale avremo il riconoscimento di tutto il personale o di gran parte di quello che abbiamo chiesto. Diversamente sarò io il primo a guidare la protesta. Do atto anche al Direttore Generale che sta lavorando seriamente sulla razionalizzazione della spesa. In questo contesto, anche la Laurea in Scienze Infermieristiche, è decisiva e non è certo un ripiego”. “In sintesi – ha concluso il Sindaco - non abbiamo certamente risolto nel 2006 tutti i nostri problemi, ma abbiamo attuato una serie di questioni e definito molti progetti. Le urgenze ora sono: la Caserma, che è una precisa scelta di legislatura ed il Bilancio che dobbiamo impostare già da ora con grande attenzione. Per la Caserma, la prima preoccupazione è definire insieme ai tecnici del Comune lo strumento migliore da proporre alla città, rassicuro perciò tutti i cittadini che non mi farò intimidire e che continuerò a lavorare insieme con la maggioranza all’attuazione del programma di governo, quanto al bilancio non esprimo particolari elogi verso la Finanziaria del 2007 riguardo alle previsioni per gli Enti Locali. Sugli assetti di Giunta, infine, ad oggi non ho avuto nessuna dimissione da parte di alcun Assessore, non ho intenzione di dimettere chicchessia, né alcuna forza politica mi ha chiesto di rivedere la propria squadra; quando ciò accadrà vedremo il da farsi. Gli Assessori godono della massima stima del Sindaco”.

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