cronaca

Immigrazione clandestina. Un arresto e tre espulsioni operati dalla guardia di Finanza nei confronti di 4 cittadini rumeni del campo nomadi della Magliana

venerdì 22 settembre 2006
A seguito dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio, volti a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina e alla repressione dei reati in genere, disposta dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Terni, Colonnello Luca Patrone, le Fiamme Gialle della Tenenza di Orvieto hanno compiuto ieri un'operazione che ha portato a un arresto e a tre espulsioni nei confronti di quattro cittadini rumeni. A Orvieto centro, nei pressi di via Duomo, gli agenti della Guardia di Finanza notavano, verso le 18,15 circa, due giovani, ben curati e ben vestiti, che osservavano con fare sospetto i turisti intenti a fotografare la Cattedrale orvietana, dandosi gomitate e lanciandosi sguardi di assenso o dissenso, come se fossero in cerca di una preda ideale. I due, molto attenti a tutto quello che accadeva attorno a loro, si sono accorti di essere a loro volta osservati dai militari in abiti borghesi ed hanno tentato di far perdere velocemente le proprie tracce. Ma raggiunti dai Finanzieri che li hanno bloccati per effettuare un controllo sull’identità, hanno dichiarato di essere cittadini rumeni di etnia “Rom”, affermando entrambi di essere minorenni e di trovarsi a Orvieto per il compleanno di un presunto amico di cui ricordavano solo il nome di battesimo. Quasi simultaneamente, e nell’ambito dello stesso servizio, un’altra pattuglia della Tenenza Orvietana, appostata in Piazza Cahen, ha provveduto ad eseguire un controllo sull'identità di altri due ragazzi, intenti ad osservare gruppi di turisti che sostavano nei pressi della funicolare e che, sentitisi a loro volta osservati, hanno tentato di allontanarsi in maniera repentina. Una volta fermati, hanno dichiarato di essere cittadini rumeni di etnia “Rom” e di essere giunti ad Orvieto dal campo nomade della “Magliana”, situato nella Capitale, per chiedere l'elemosina. Fatto che ha maggiormente insospettito gli agenti, visto che i due giovani erano ben curati e vestiti con abiti e scarpe griffate, sicuramente non in modo da poter impietosire i passanti. Tutti e quattro i fermati sono stati accompagnati presso il Comando di piazza Marconi per ulteriori accertamenti e successivamente, a seguito di accordi intercorsi tra il Comandante della Tenenza, tenente Renato Nava, e il Comandate della Compagnia dei Carabinieri di Orvieto, capitano Andrea Lachi, sono stati trasferiti presso gli uffici di via Roma per essere sottoposti a foto segnalazione e ad accertamento tramite il sistema informatizzato A.F.I.S., che permette, tramite il rilevamento delle solo impronte digitali, di accertare precedenti penali e carichi pendenti delle persone a prescindere dalle identità dichiarate dagli stessi, eludendo in tal modo il pericolo delle false dichiarazioni di identità e l’esibizione di documenti falsi. Grazia alla fattiva e preziosa collaborazione dell’Arma dei Carabinieri è stato così possibile accertare che tutti i fermati erano gravati da numerosi precedenti penali per furto, oltre che da diversi “alias”, fatto sintomatico che ad ogni fermo o arresto avevano dichiarato delle false generalità. In particolare, con riferimento al sedicente T. R. di anni 19, unico a dichiarasi maggiorenne, il sistema A.F.I.S. ha evidenziato che lo stesso risultava destinatario di decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Taranto in data 20/05/2006 e di ordine del Questore, emesso in pari data, di lasciare il territorio dello Stato: questo il motivo per cui, sentito il pubblico ministero di turno, sostituto procuratore presso il Tribunale di Orvieto, dott. Flaminio Monteleone, è stato tratto in arresto ed associato alla Casa Circondariale della Rupe, per poi essere processato per direttissima. Inoltre, nutrendo seri dubbi sulla effettiva veridicità dei dati anagrafici dichiarati e/o riportati sui documenti esibiti, ed in particolare sull’età anagrafica dei tre sedicenti minori, le Fiamme Gialle orvietane li hanno accompagnato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Santa Maria della Stella”, al fine di sottoporli ad esami radiologici per l’accertamento dell’età biologica. Dall’esito degli stessi emergeva che l’età ossea di R. P. e F. Z. corrispondeva ad un’età ossea di diciotto anni mentre quella di E. I. di diciannove anni, come poi attestato dai referti rilasciati dal citato nosocomio. Riscontrato l’esito degli accertamenti, il documento di identità esibito dal F. Z. veniva sottoposto a sequestro, in quanto palesemente falso, dato che l’età ossea certificata dagli accertamenti radiografici risultava completamente non compatibile con quella indicata nel documento. Il giovane quindi, oltre ad essere stato denunciato come gli altri due rumeni per false dichiarazioni e violazione alle norme sull’immigrazione, risponderà anche per i reati di uso di atto falso e ricettazione. I tre immigrati, denunciati a piede libero, sono stati accompagnati presso la questura di Terni per i provvedimenti di espulsione. “L’operazione della Tenenza della Guardia di Finanza di Orvieto – afferma il comandante tenente Nava - è da ritenersi sia preventiva, in quanto visti i precedenti specifici non è da escludere che i veri motivi della trasferta sulla Rupe da parte dei 'ROM' fermati possano ricercarsi nella possibilità di poter compiere dei furti in danno dei turisti, in una zona inesplorata rispetto a quanto avviene nella Capitale, sia repressiva per quanto concerne il rispetto delle norme sull’immigrazione. Inoltre evidenzia una stretta collaborazione tra le forze dell’ordine della compagine orvietana che, nel vigilare sulla sicurezza dei cittadini, perseguono il comune scopo della repressione dei reati e la tutela delle leggi”.