cronaca

Sempre più certo il Fanum Voltumnae ai piedi della Rupe

sabato 2 settembre 2006
Sembrerebbe sempre più certa la presenza a Orvieto del Fanum Voltumnae, notizia riportata dal Corriere della Sera di ieri che in verità, per gli orvietani abbastanza attenti, non è poi così eclatante, dato che del ritrovamento del Fanum Voltumnae - il luogo sacro più importante della Dodecapoli etrusca, quello in cui gli Etruschi si riunivano in concilium per presentare i candidati e scegliere colui che avrebbe assunto il comando della loro struttura federale – si parla con una certa insistenza da almeno un paio d'anni. Quanto poi alla sua possibile presenza a Orvieto, per l'importanza che aveva l'etrusca Velzna, da molto e molto di più. E' pur vero, comunque, che come riportato dal "Corriere" in una dichiarazione al direttore dello scavo - la professoressa Simonetta Stopponi, ordinario di etruscologia e archeologia italica a Macerata - le caratterisiche sempre più evidenti di grande zona sacra che lo scavo mette alla luce farebbero sempre più propendere per questa ipotesi. ''Le caratteristiche di un grande santuario, di quel preciso santuario, ci sono tutte: – afferma la professoressa Stopponi nella dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera - l'ampiezza dell'area complessiva, la sistemazione urbanistica con i pozzi e le fontane, la presenza di un edificio templare e di una zona sacra molto articolata, la continuità dell'uso religioso del luogo che parte dal VI secolo avanti Cristo e prosegue addirittura fino al XV secolo dopo Cristo, i resti di attività cultuali come gli ex voto in bronzo del II secolo a.C. e i frammenti di piccoli vasi attici di eccellente fattura del VI-V secolo a.C. che poi venivano distrutti e quindi seppelliti per tradizione dopo l'uso''. Come talvolta accade nel campo dell'archeologia, non esente da una sorta di sia pur colto "campanilismo", arrivano anche, da altri luoghi, dubbi sull'identità del ritrovamento – come ad esempio in un lancio di adnkronos.com che a titolo di pura curiosità, per chi avesse voglia di leggerlo, linkiamo -. Senza voler mettere in dubbio l'ipotesi del Fanum Voltumnae a Orvieto, come fa questo Omero Bordo che adnkronos.com cita - studioso che a nostro avviso forse non ha neanche la necessaria autorevolezza per avanzare simili dubbi ( a noi non può che far piacere che il Fanum Voltumnae possa essere localizzato a Orvieto) - ad onor di cronaca sottolineiamo che da tempo tutte le dodici città federate degli Etruschi rivendicano, in un qualche luogo dei loro scavi, il Fanum Voltumnae. Del resto l'archeologia non è tanto una scienza esatta quanto un ambito nel quale molto si procede per ipotesi sul campo, e forse proprio per questo affascina. Che sia o non sia il Fanum Voltumnae, è certo che si tratta di un'evidenza, o meglio di una serie di evidenze, di grande importanza, e che come tali è necessario che si continui a valorizzarle e a sostenerle. Indipendentemente dal nome che potranno rivendicare, nel Parco Archeologico dell'Orvietano e nel patrimonio dell'archeologia in generale, hanno e avranno comunque notevole interesse e rilevanza.