cronaca

Referendum costituzionale: Perché la CGIL dice NO

mercoledì 21 giugno 2006
Giovedì 22 Giugno alle ore 18.30 ad Orvieto Scalo presso il Parco Urbano del Paglia si terrà una iniziativa per sostenere le ragioni del NO al referendum costituzionale del 25 e 26 Giugno promosso dal Comitato Orvietano per il NO al quale la Camera del Lavoro di Orvieto ha aderito. La presenza del Prof. Lucio Lanfranchi, Professore Ordinario della facoltà di Giurisprudenza Università “La Sapienza” di Roma e membro del Comitato Scientifico Nazionale per il NO, è una occasione per affrontare i temi della Riforma e per portare a conoscenza dei cittadini le valide ragioni che ci spingono a sostenere fortemente una bocciatura totale di tale intervento modificativo della nostra Carta Costituzionale. Innanzi tutto la Cgil si oppone al metodo con cui si è arrivati a questa Riforma, perchè la Costituzione rappresenta l’identità collettiva di un popolo e deve quindi scaturire da una condivisione ampia, e non dalle scelte di una sola parte politica. Il centrodestra non ha voluto sostenere un confronto fra tutti gli attori e le forze politiche e sociali che in questi sessanta anni di storia repubblicana hanno contribuito alla crescita del nostro Paese e al rispetto delle regole e dei principi profusi dalla Costituzione, figlia della Resistenza al nazifascismo e dello spirito unitario di quell’ esperienza. Per entrare nel merito del contenuto della Riforma, la Cgil rifiuta totalmente l’introduzione della devoluzione, che accentua le differenze tra le zone povere e quelle ricche del Paese, attacca la coesione e l’unità nazionale. Sono ridotte le garanzie costituzionali, la figura del Presidente della Repubblica è svuotata e sono riconosciuti poteri enormi al Presidente del Consiglio senza che vi sia l’ introduzione di contrappesi che garantiscano al Parlamento la funzione di controllo e garanzia, viene erosa inoltre l’autonomia della Magistratura. Queste modifiche incidono pesantemente sui principi e i valori della Carta, smantellandone di fatto i fondamenti. La Cgil ritiene che si debba aprire una fase riformatrice che tenga inalterata la prima parte della Carta, soprattutto quell’articolo 1° che richiama il contributo fondamentale che i lavoratori hanno dato alla riconquista della libertà e alla liberazione dalla dittatura nazifascista, per porre fine ad una troppo lunga transizione istituzionale. Dire No al referendum del 25 e 26 Giugno rappresenta una scelta di unità e di difesa degli interessi superiori del Paese, di tutela dei diritti e delle garanzie di uno Stato moderno, inclusivo, che si fonda sulla coesione. E’ importante partecipare ad iniziative come quella di Giovedì 22 per avere un quadro della portata negativa che avrebbe una vittoria del SI, ed è altrettanto fondamentale che i cittadini prendano coscienza della scelta che sono chiamati a fare, e che purtroppo anche la televisione in questi giorni non aiuta a chiarire. E’ importante che i cittadini vadano alle urne per esercitare un loro diritto dovere e che contribuiscano ad una netta affermazione del NO con una vasta partecipazione popolare, per spazzare via questa Riforma approvata nella scorsa legislatura. Il 25 e il 26 giugno votate No al Referendum. Per un Italia più unita, più solidale più coesa e più moderna. Camera del Lavoro di Orvieto La segretaria Rita Paggio