cronaca

Decugnano dei Barbi: il corso FISAR a lezione di vino e di piacevolezza del vivere

sabato 20 maggio 2006
Lezione memorabile per gli allievi del secondo livello del corso di sommelier della FISAR, ospiti del dott. Claudio Barbi lunedì 15 maggio. L'argomento: il vino “comme il faut”, un campionario completo di una delle produzioni vinicole più decantate, il contatto “de visu” con un produttore affabile e appassionato, una prospettiva mozzafiato tra vigne, lago e colline. Questi gli ingredienti della specialissima lezione presso l’Azienda “Decugnano dei Barbi” (Fossatello di Corbara, Orvieto), una delle più celebrate aziende dell’Orvieto eroico. Il proprietario, Claudio Barbi, vanta diversi primati. Fu il primo a produrre uno spumante in terra d’Umbria con il Metodo Champenois (1978) e il primo in Italia (1981) a proporre una Pourriture Noble - un vino realizzato a partire da uve attaccate dalla Botrytis Cinerea – che dette avvio alla splendida tradizione orvietana delle “muffe nobili”. L’itinerario di studio, guidato da quell'affabile e acuto “Virgilio” che è Emiliano Boccio, ha mostrato i luoghi “topici” della fabbricazione del nettare. Di grande suggestione le grotte di tufo che ospitano decine e decine di rastrelliere cariche di vino destinato a diventare spumante e le operose barriques contenenti formidabili rosso dai memorabili profumi. La degustazione, splendidamente preparata con grande perizia e accompagnata da gustosi assaggi, ha coperto la quasi totalità delle etichette. Si partiva con il magnifico e tentatore Brut, si transitava verso l’Orvieto Classico Superiore per poi prendere confidenza con il fratello maggiore, “IL”, una speziata ed elegante gemma di bianco barriccato dalle notevoli densità aromatiche . A seguire, un crescendo di emozioni del rosso che, al pari delle fittezze, scendeva sempre più nelle profondità dei piaceri: il fiabesco “Pinot Nero”, lo scultoreo “Rosso Lago di Corbara” e il possente e speziato e notturno “Il”, un rosso quasi tre bicchieri, autentica eccellenza del territorio, possente affermazione di un’idea di vino “individuale”. Nel finale, con un classico erborinato, ecco servita la “Pourriture Noble 2001”, un polputo nettare mieloso ben bilanciato da una piacevolissima acidità. Per finire, studenti, direttori e amici hanno calorosamente salutato Claudio Barbi, autentico maestro del vino, dell’accoglienza e della piacevolezza del vivere.