cronaca

Dopoelezioni. Il Comunicato dello SDI orvietano sulla valutazione del voto del 9 e 10 aprile 2006 e la futura azione del partito

sabato 29 aprile 2006
La Segreteria dello SDI di Orvieto ha fatto una disamina del voto conseguito dalla Lista SDI-ROSA NEL PUGNO nella tornata elettorale del 9 e 10 aprile 2006. Riportiamo di seguito i risultati e le considerazioni scaturite dalla disamina, così come espressi espressi in un comunicato stampa diramato dalla stessa Segreteria: "I risultati elettorali della Rosa nel Pugno a livello nazionale sono stati inferiori alle attese, mentre ad Orvieto e nell’orvietano, rispetto alle politiche del 2001 e alle regionali del 2005, sono stati conseguiti due punti in più. Infatti a livello locale abbiamo sfiorato il 5% dei consensi. Riguardo ai recenti interventi di esponenti locali dell’Ulivo, pur mantenendoci fedeli alle nostre linee guida nazionali, non escludiamo, in futuro, la possibilità di rientrare nel progetto del partito democratico. Tutto ciò visto che lo SDI di Orvieto e dell’orvietano ha contribuito ad un risultato che ha sfiorato, alle regionali del 2005, il 50% dei consensi oltre al contributo dato alle primarie per l’elezione del candidato Prodi. In merito al dibattito locale, sulle questioni specifiche che riguardano la città, lo SDI-ROSA NEL PUGNO di Orvieto conferma la propria aderenza sia al programma del Sindaco e sia a tutta la coalizione. Nulla osta, però, che su temi specifici rimodulati e rivisti nel programma di governo, noi esporremo le nostre valutazioni, attraverso un documento di prossima diffusione, atte a dare un contributo alla stabilità politica ed economica della città. Mancano ancora tre anni alla fine di questa legislatura e, tutta la coalizione, ha il compito morale di superare le diatribe interne e agire e pensare solo ed esclusivamente al bene futuro della città e del suo comprensorio perchè è quello che i cittadini si aspettano e del quale hanno diritto: garanzie effettive da tutta la maggioranza. Il tema dell’economia sarà all’ordine del giorno del nuovo governo Prodi. È la questione più difficile da affrontare, con i conti pubblici fuori linea e con un’economia che nello scorso anno è stata ferma e di cui oggi si avvertono solo flebili segni di ripresa. Non vogliamo ripetere quanto abbiamo detto durante la campagna elettorale sull’importanza della scuola pubblica, come fattore fondamentale della crescita di una nuova economia, fondata sulla qualità. Né vogliamo ripercorrere tutti i temi che abbiamo sollevato, sulla necessità di uno sviluppo fondato sulla ricerca, su cui si è impegnata con particolare rigore l’Associazione Coscioni. Senza una profonda liberalizzazione della nostra economia, senza la creazione di un nuovo sistema di sicurezza sociale, senza uno sviluppo dell’istruzione e della formazione, senza innovazione tecnologica e scientifica, per l’Italia non c’è futuro nella nuova epoca della globalizzazione. Ora più che mai, per quanto è accaduto a Nassirija, siamo per una condanna netta e precisa di tutti gli atti di terrorismo. La nostra condanna non si ferma, quindi, all’ultimo terribile atto di terrorismo, ma investe tutte le complicità e le coperture che sono fornite a chi usa una violenza così controproducente ed orrenda. La nostra campagna elettorale è stata fatta all’insegna della laicità. Non ci pentiamo affatto di averlo fatto. Non abbiamo cambiato idea, e non la cambieremo, sulla necessità di difendere i principi dello Stato laico, di impegnarci per allargare i diritti civili, tutelare la centralità della scuola pubblica contro qualsiasi finanziamento della scuola privata, paritaria o no che sia. Siamo convinti che il nuovo governo dovrà assumere un profilo di laicità, come avviene del resto per tutte le altre coalizioni democratiche negli altri paesi europei. I socialisti portano alla Rosa nel Pugno un insediamento territoriale e una sensibilità istituzionale. I radicali portano alla Rosa nel Pugno una capacità di influenza nell’opinione pubblica e una forza di iniziativa e di movimento. Si tratta di risorse importanti che sono entrambe preziose per costruire una nuova forza politica. Dobbiamo, infatti, pensare alla costruzione di un partito che non sia tradizionale e che non abbia il suo fulcro unicamente nelle strutture territoriali, ma che sia capace di fondarsi su una fitta rete di associazioni e di movimenti aperti alla società. Lo SDI e La Rosa nel Pugno devono essere un vero e proprio laboratorio di idee e di proposte, che vengano innanzitutto dalle nostre elettrici e dai nostri elettori, i veri protagonisti ai quali mandiamo il nostro ringraziamento per averci sostenuto con i loro consensi." Orvieto, lì 29 aprile 2006 Segreteria SDI –ROSA NEL PUGNO di Orvieto