cronaca

Un quadro di Luciano Cacciò in dono alla Pinacoteca Comunale

giovedì 20 ottobre 2005
Sabato 22 ottobre alle ore 18, alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Orvieto, Teresa Urbani, si svolgerà presso la Sala Consiliare la cerimonia per la consegna di un quadro di Luciano Cacciò, dono della famiglia, alla Pinacoteca Comunale di Orvieto.
Alla cerimonia interverranno Renzo Stefanelli, amico del giornalista-pittore scomparso nel 2003, economista e collaboratore della rivista Storia Aperta, e Franco Mancini, amico dell’autore e fotografo, realizzatore di mostre di fotografia in parallelo con Luciano Cacciò.

Il quadro prescelto per la donazione appartiene al ciclo delle Terre Trovate, è stato dipinto nel 1989, ed è un olio e tecnica mista su tela di cm 88x130 dal titolo “La terra è sola”.

Luciano Cacciò aveva tenuto la sua prima ad Orvieto, nel 1971, alla Galleria Maitani con la presentazione di Sebastian Matta.
Questa donazione fa seguito alla mostra antologica organizzata col patrocinio del Comune di Orvieto dal 22 gennaio al 20 febbraio 2005.

“L’idea di costituire una Galleria Civica d’arte contemporanea ad Orvieto – afferma l’assessore Urbani - nasce nel 1999, quando il Comune di Orvieto decise di destinare lo storico Palazzo dei Sette, posto nel cuore della città, a Centro Espositivo con una specifica vocazione sull’arte contemporanea. Proprio grazie alle reti di relazioni, alla credibilità e affidabilità dimostrata in questi anni di attività, è stato possibile concordare con autori e organizzatori delle mostre succedutesi nel tempo la donazione di un’opera destinata alla futura Galleria. Nel gennaio di quest’anno abbiamo avuto l’onore di ospitare un’antologica di Luciano Cacciò, l’artista aveva tenuto proprio ad Orvieto la sua prima mostra nel 1971. E’ stato quindi con particolare piacere che abbiamo costatato come il valore affettivo che lo legava alla nostra città non si è interretto in tutti questi anni, ma è rimasto vivo anche nelle persone a lui più care, tanto da far scegliere, alla sua famiglia, Orvieto come sede per un’antologica postuma. Il desiderio della famiglia di donare un’opera alla città non può che lusingarci, oltre che arricchire il nostro patrimonio culturale. Un grazie di cuore”.