cronaca

Elezioni CRI a Orvieto. Precisazioni del Commissario Petrangeli

sabato 17 settembre 2005
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di precisazioni del Commissario della CRI di Orvieto, Anna Petrangeli, in merito alle polemiche di stampa intercorse nei giorni scorsi riguardo alle elezioni della Sezione Femminile di Orvieto.
Questo il testo del comunicato stampa:



Confuto, sebbene con ritardo, le dichiarazioni contenute negli articoli di Teresa Satolli, “Presidente” della Sezione Femminile della CRI di Orvieto, usciti su molti giornali tra il 9 e l’11 settembre.
La ragione è che avevo deciso di non replicare essendo chiaro come si trattasse di una immotivata questione di discredito personale, non potendomi imputare comportamenti irregolari o illegali; ma nel momento in cui, da più parti, mi viene fatto notare che è poi l’immagine della Croce Rossa che esce duramente penalizzata da notizie inesatte e tendenziose, sono obbligata a fornire sintetiche ma corrette informazioni.

La Satolli mi imputa “di avere indetto le Elezioni” della sezione Femminile senza averla avvisata, lei “medesima Presidente” e in più mi imputa di non avere ammesso al voto una gran parte delle socie.

Informo che le elezioni generali sono state indette dal Comitato Centrale della Croce Rossa, quindi da Roma, per tutto il territorio Nazionale e per il rinnovo di tutte le cariche fissando contestualmente le date valevoli per tutt’Italia – 10 e 11 settembre - e che in questo contesto proprio lei quale Presidente, come da Regolamento, avrebbe dovuto redigere le liste delle socie con diritto all’elettorato.

Invece non è mai stata presente per tutto il periodo elettorale, iniziato in Giugno e terminato il 10 e 11 scorsi, tanto che si è dovuto imporre alla sua Vice l’espletamento delle procedure; ma era già assente da mesi dalla sede della Sezione Femminile, che è poi in Via Angelo da Orvieto, tanto che l’ultima riunione delle socie risale alla fine del 2003, quasi due anni orsono, e l’ultimo e unico Consiglio del 2005 della Sezione Femminile è stato il 18 di Aprile.
Credo che ci voglia una bella dose di improntitudine per scaricare su altri le proprie responsabilità! Neanche il telegramma che le ho spedito (attraverso Telecom per cui il testo è agli atti), per eccesso di zelo e senza averne l’obbligo, ha ottenuto risultati.

Voglio chiarire che la limitazione di voto è derivata dal fatto che gli statuti e i regolamenti, minimo dall’anno 2002, stabiliscono che il rinnovo dell’associazione, per mantenere i diritti di “socio”, debba avvenire entro il 31 gennaio. Questo è stato ribadito nella fase elettorale da direttive stringenti dell’Ufficio Elettorale Nazionale presieduto da un Magistrato. La Satolli quale “Presidente” in carica avrebbe dovuto, nel corso dei mesi, riunire e guidare il gruppo, tenendolo aggiornato ed informato su quanto accadeva in Croce Rossa, sulle trasformazioni che stavano intervenendo e seguire quindi il tesseramento, cosa che non ha fatto.
Poi la lamentata “difficoltà di trovare aperta la sede di Via Angelo da Orvieto” non è che una puerile scusa, essendo lei in possesso della chiave.

Il fatto vero è che Teresa Satolli non ha mai accettato la mia nomina a Commissario, osteggiandomi e facendomi oggetto di una pesante e lunga campagna denigratoria, che è il segreto di Pulcinella, alla quale non ho voluto dare, almeno fino ad ora, né importanza né seguito perché la tolleranza non bisogna solo predicarla ma anche praticarla: oggi però sono costretta a parlarne perché negli articoli c’è un richiamo al rispetto “della tipologia, dell’impegno e dei valori dell’Associazione”, cioè a quel codice deontologico che è stato da lei dimenticato.

Detto tutto questo debbo rinviare al mittente l’accusa di “antidemocraticità” lanciatami dalle pagine dei giornali, poiché nelle procedure elettorali ai Comitati non è lasciata nessuna autonomia decisionale, come la Satolli dovrebbe ben sapere.

Tutte le procedure sono state correttamente eseguite e tutti gli atti, compresi quelli a cui si fa riferimento nel presente comunicato, sono a disposizione dei soci, alcuni dei quali si sono già presentati a prenderne visione.