cronaca

L'assessore regionale Bottini incontra il sindaco e il comitato

martedì 23 agosto 2005
Mentre la stampa ne parla a vari livelli continua, anche in positivo, la vicenda dell’area di Benano.
Questa mattina l’assessore regionale all’Ambiente, Lamberto Bottini, ha effettuato un sopralluogo conoscitivo in zona e, verso le dieci, si è incontrato con il Comitato dell’Alfina, per parlare dello sviluppo possibile di questo territorio. Come hanno testimoniato gli stessi membri presenti del Comitato, si è parlato di sviluppo futuro come fosse ormai definitivamente assodato, anche da parte della Regione, che l’area estrattiva di Benano verrà con ogni probabilità stralciata dal Piano Regolatore del Comune di Orvieto. Presto, anzi, i nuovi piani paesaggistici a cui la Regione sta lavorando, renderanno certamente più agevole il compito di programmare lo sviluppo futuro, alternativo alla prevista cava, per la zona: “un nuovo piccolo, grande progetto che potrebbe servire da esempio per quello sviluppo turistico-ambientale, centrato sul marchio Umbria, verso cui la Regione sembra essere sempre più orientata”.
L’assessore, che era già in contatto dai giorni precedenti con il sindaco Mocio, ha accennato durante la riunione a un progetto da costruire insieme alle associazioni, ai sindacati e a tutti i soggetti interessati allo sviluppo dell’Alfina, da attuarsi in modo serio mobilitando tutte le migliori professionalità che i vari enti – Regione, Provincia, Comune – potranno mettere in campo.
Successivamente, l’assessore ha incontrato il Sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, con il quale ha concordato un’iniziativa pubblica congiunta per poter discutere, come già accennato nell’incontro con il Comitato, delle prospettive di sviluppo territoriale dell’area di Benano. L’incontro si terrà con ogni probabilità nella prossima settimana, dopo averne concordato la data con i Consigli di Zona interessati.
Intanto oggi si sono pronunciati ufficialmente anche i verdi Regionali, con una comunicazione del coordinatore della Federazione dei verdi dell’Umbria, Luigi Rambotti, che si pronuncia per la necessità di uno sviluppo ecocompatibile per l’area.

Intanto, come apprendiamo da altre testate giornalistiche, la SECE “annuncia battaglia” in una conferenza stampa alla quale non siamo stati invitati: non sappiamo se perché Fiaschi e il suo legale, pur sostenitori di progetti di sviluppo nuovi e moderni ignorino l’uso nuovo e moderno della stampa on line o se perché ci considerano “cattivi”. Lo precisiamo perché non vorremmo che i nostri lettori pensassero che “oscuriamo” alcune notizie. E’ vero, a noi i toni troppo plateali non piacciono: un po’ per temperamento, un po’ perché pensiamo che alla stampa on line non servano; ma, pur avendo le nostre opinioni, non oscuriamo nessuno.
Comunque, se fossimo stati invitati e presenti - e se è preciso quello che leggiamo da quanto viene riportato - ad Ademaro Fiaschi, o al suo legale, avremmo voluto fare qualche domanda. Queste, per esempio:
Perché si parla del Comune o di Mocio che fa marcia indietro? Che cosa lasciava pensare alla SECE che tutto fosse concluso quando l’iter del PRG, di fatto, non è ancora finito? Nessuna marcia indietro ci sembra, indipendentemente da quanto verrà deciso, semplicemente ancora qualcosa da fare… Come si può investire – pare una cifra esorbitante – quando non si è ancora sicuri dell’approvazione, operativa o definitiva che dir si voglia, di un piano regolatore e prima ancora di presentare un progetto? Se fossimo stati lì, ci avrebbe stupito un po’, come ci stupisce, questa trovata del “geologo di fama internazionale, colosso della geologia”, che darà un responso inequivocabile sul quale costruire, eventualmente, un risarcimento danni. Perché un’affermazione così sembra ignorare che un piano regolatore non è un dato oggettivo rispetto al quale un qualunque singolo o una qualunque categoria possa pretendere, ma anche e soprattutto una scelta e una volontà politica, buona o meno buona che sia, della quale un’amministrazione si assume la responsabilità di certo politica più che a danno economico di qualche cittadino.

Area estrattiva. Il no dei Verdi dell'Umbria