cronaca

Come al solito siamo in ritardo (ma qualcosina recuperiamo).Al treno tranquillo Roma-Orvieto il record dei ritardi

venerdì 22 luglio 2005
Mentre i pendolari che fanno capo alla Stazione di Orvieto sono in agitazione, esce proprio oggi, sul Venerdì di Repubblica, un articolo di Attilio Giordano dal titolo significativo: " Come al solito siamo in ritardo (ma qualcosina recuperiamo)", che dà al treno "tranquillo" della tratta Roma-Orvieto-Chiusi, il record dei ritardi.
Ne riportiamo l'incipit:

Il record negativo lo conquista un treno tranquillo, che porta i romani verso località verdi e af fascinanti: Orte, Orvieto, Cetona. La tratta Roma-Orvieto-Chiusi, secondo il sondaggio in corso di svolgimento in tutta Italia da Altroconsumo, su 6867 viaggiatori abituali registra il 100 per cento di insoddisfatti quanto a orari. Il risultato nazionale del sondaggio non è molto migliore: 1'88 per cento è stufo dei ritardi. Anche se si tratta di un'indagine empirica, da non confondersi con una statistica, Trenitalia dovrebbe tenerne conto. È un campanello di allarme per un'azienda che, sempre secondo Altroconsumo, dal 1999 al 2004 avrebbe visto crescere di 5 punti percentuali i treni - regionali e intercity - con un ritardo medio uguale o superiore a dieci minuti. Erano il 25,8 nel 1999, sarebbero diventati il 30,4. L'azienda nega, contesta il dato, e oppone i suoi: secondo Trenitalia sarebbe in orario, complessivamente, il 93 per cento dei treni [dato 2004), nonostante «tra il 2000 e il 2004 l'incremento medio dei viaggiatori sia stato del 6 per cento". Una guerra di numeri? Probabilmente solo l'effetto perverso delle statistiche: dando per attendibili i dati di Trenitalia, esistono tratte fortemente penalizzate, che coincidono con quelle prese in esame da Altroconsumo.

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