cronaca

In molti vigilano sulla possibile cava di Benano. Anche il WWF si mobilita

lunedì 4 luglio 2005
Ancora fermenti per la cava che ci si appresterebbe ad aprire a Benano, dove l'allarme è stato scatenato qualche tempo fa dall'acquisto di un terreno, individuato dal Piano Regolatore Generale del Comune di Orvieto come possibile risorsa geo-minerale, da parte di una ditta che ha già una cava di basalto in via di esaurimento in località Botto: un centinaio di ettari in una zona incontaminata a 300 metri dall'abitato, che si è data la vocazione del rispetto ambientale e del buon vivere e non ha intenzione di vedersi sotto casa l'attività estrattiva.
Mentre il sindaco Stefano Mocio, dopo aver esaminato gli atti, rassicura gli aderenti al comitato benanese nato per contrastare la possibile operazione, affermando che nulla sarà deciso senza consultare gli abitanti di Benano; e il comitato stesso, avvalendosi dell'operato di esperti, si appresta a presentare le osservazioni al PRG che, come da normativa in questa fase non ancora definitiva, possono essere prodotte fino al 5 agosto; mentre sembra che lo stesso assessore regionale all'ambiente Lamberto Bottini si stia apprestando a un sopralluogo, anche il WWF si è, da parte sua, mobilitato.
Mettendo in guardia contro i rischi futuri dell'attività estrattiva di basalto, dalla propria bacheca invita, mostrando le foto delle cave tuttora presenti al Botto - una dismessa e una ancora in attività alle pendici dei vigneti delle Velette - a considerare i guasti e l'impatto ambientale che, anche altrove, una cava produrrebbe.
Nella foto, la voragine non restaurata della vecchia cava che si osserva dal Botto di Canale.