cronaca

Sempre più difficile viaggiare con Trenitalia: in molti chiedono l'intervento delle istituzioni

venerdì 24 giugno 2005
di Laura Ricci

Si era già attivata l’ARS (Associazione Rinnovamento della Sinistra) a denunciare, oltre al pericolo di un sottodimensionamento della stazione ferroviaria di Orvieto, le cattive condizioni in cui, specialmente i pendolari, viaggiano; e anche l’operato di Trenitalia, che arbitrariamente e senza preavviso sopprime talvolta, di propria iniziativa, treni indispensabili per raggiungere le località di lavoro: capita che, non essendoci più l'atteso treno verso Firenze, si debba raggiungere Chiusi in auto e da lì proseguire con altri treni che non fermano a Orvieto.
Si attivano spesso i nostri lettori, inviandoci proteste o editoriali che, del pendolare, raccontano la difficile vita, come quello di Enrico Patrizi che pubblichiamo oggi.
E, un pendolare che si attiva e ogni tanto - educatamente esasperato - scrive dei seri e ripetuti problemi di chi viaggia, lo abbiamo anche in redazione.
L’ARS manifesta il proprio impegno per seguire presso le istituzioni la risoluzione di questi seri problemi e si dice pronta ad "azioni di forza contro questi atti arbitrari da parte della direzione delle Ferrovie"; il nostro lettore Patrizi pone molte e interessanti domande, per le quali rimandiamo alla completezza e all'esperienza dell'editoriale e che comunque ci sembra significativo riportare:

 perché un viaggiatore non in regola con il titolo di viaggio è sottoposto a sanzioni pecuniarie, da ultimo fortemente inasprite, mentre se i treni fanno ritardo (quasi sempre), con conseguenze negative di varia natura (sul lavoro, sugli affari, sul sistema nervoso, etc), Trenitalia non ne risponde? Perché sono tanto frequenti le interruzioni in linea o le rotture sui convogli? Forse si risparmia sulla manutenzione a scapito della sicurezza e, comunque, della qualità del servizio? Perché i treni sono sporchi? Perché gli orari non vengono rispettati? Perché i ritardi vengono annunciati a rate e se ne da la causa a generici motivi tecnici? Perché non viene impedito l’ingresso sui treni ai vari elemosinieri e venditori abusivi? Perché il personale di Trenitalia, sia viaggiante che in stazione, non ha coscienza che il viaggiatore è un cliente? Perché alla fine del viaggio Trenitalia ci ringrazia per aver scelto di viaggiare con i suoi treni? C’è forse possibilità di fare scelte diverse? O forse è proprio la consapevolezza di agire in regime di monopolio a creare tanto disservizio? Perché le esigenze dei pendolari, che attraverso i loro abbonamenti assicurano a Trenitalia entrate certe, consistenti e programmabili, non sono tenute nella dovuta considerazione? Perché, perché, perché?

Sì, molte interessanti domande... e conclude annunciando a sua volta proteste dei pendolari dal prossimo mese di luglio, decisi a intraprendere "incisive azioni a sostegno delle legittime esigenze e della qualità di un servizio che tenga conto di adeguati standard di sicurezza, di igiene e di affidabilità". "Interesseremo in maniera pressante le Istituzioni locali e i nostri Parlamentari e, inoltre, coinvolgeremo la ASL o chi per lei per le verifiche di natura igienico-sanitaria", conclude il signor Patrizi.

Chiunque di noi viaggi, sia pure sporadicamente e non tutti i giorni, sa che i pendolari non esagerano. A chi non è capitato di subire ritardi che spesso, molto spesso, superano, e neanche di poco, la mezzora, su costosi intercity ed eurostar sporchi quanto e più di un regionale e, di un regionale, quasi sempre più in ritardo? A chi non è capitato di perdere qualche importante coincidenza? o di doversi alzare ad ore impossibili perché, se deve prendere un aereo a Fiumicino, per non rischiare di perderlo deve calcolare anche gli eventuali ritardi del treno? Per una volta pensi che sia una tragica fatalità, poi, se continui a viaggiare, scopri che capita quasi tutte le volte; e scopri che così capita ai tuoi amici. Non prendo più intercity quando posso, tanto spendo di più e il trattamento non è migliore, il ritardo quasi sempre più certo.
Dall'Orvietano e dal Ternano la nostra redazione riceve spesso proteste di pendolari. Crediamo proprio che non esagerino. Forse, prima che la protesta esploda con mezzi forti da varie parti, è bene che le Istituzioni, se già non lo stessero facendo, si facciano carico in modo il più possibile incisivo dei loro problemi.