cronaca

Caro Scuolabus e Mensa. Riguarda solo la fascia più alta di reddito

giovedì 23 giugno 2005
Ha suscitato prese di posizione e lamentele - come già scritto in precedenti articoli - se non addirittura polemiche con allarmate telefonate alla stampa e interventi on line sulla nostra finestra di dialogo col sindaco, l'adeguamento da parte dell'amministrazione comunale delle quote dei servizi scolastici dello scuolabus e della mensa.
A mettere in fermento molte famiglie è stato l'aumento del buono pasto, portato da 2,50 a 3,50 euro, e il ritocco del servizio di trasporto scolastico da 25 a 30 euro mensili. Ancora più sentita, poi, la protesta per la novità della tassa di iscrizione: 20 euro per la mensa, 30 per lo scuolabus.
Molte famiglie si sono subito allarmate, senza neanche soffermarsi troppo a notare che la lettera degli uffici comunali inviata per informare sui tempi e sulle modalità di iscrizione ai servizi prevedeva anche, per la quota del buono pasto, una fascia molto articolata a seconda dell'ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) che stabilisce diverse serie di costo, che vanno da 0 euro a 3,50 passando per aumenti progressivi di 0,50 euro.
Questa mattina, a seguito della protesta, il sindaco Stefano Mocio e l'assessore ai Servizi Sociali Cecilia Stopponi si sono incontrati con un nutrito gruppo di mamme che lo avevano richiesto per discutere il problema e spiegare meglio le scelte dell'amministrazione, evidenziate anche in un comunicato stampa.
Una delle ragioni addotte è l'aumento di competenze e la diminuzione dei trasferimenti di fondi imposti alle amministrazioni locali -Regioni, Province, Comuni - dai Governi Centrali, che dunque implicano azioni di razionalizzazione e redistribuzione delle risorse. L'amministrazione orvietana sottolinea tuttavia di essere molto attenta a non applicare aumenti in modo indiscriminato, ma di agire in modo da salvaguardare le fasce deboli. Per questo, a ben guardare, l'aumento ai servizi di Mensa e Trasporti scolastici va a incidere esclusivamente su fasce ISEE che superano i 14.719,02 Euro (non di reddito, ma di valore ISEE) non previste fino allo scorso anno scolastico; di conseguenza per tutte le fasce di valore ISEE pari e inferiori a 14.719,02 Euro le rette di questi servizi rimangono invariate.
Per quanto riguarda invece la quota fissa di iscrizione al servizio, discussa in Consiglio Comunale in fase di approvazione dei nuovi regolamenti dei servizi e approvata all’unanimità, la scelta dell'amministrazione è volta a instaurare un senso di maggiore responsabilizzazione dell’utente verso la richiesta di attivazione del servizio e la sua successiva ed effettiva utilizzazione: spesso, infatti, accade che all’iscrizione non corrisponda poi l’effettiva fruizione del servizio, precludendo così la possibilità ad altri utenti di avvalersene. Un'altra motivazione è far partecipare in misura simbolica l'utente ai maggiori costi per l’attivazione del servizio di riscossione automatizzata, che però lo faciliterà in tutte le procedure di fruizione del servizio stesso, consentendo, tra l'altro, il pagamento posticipato.
La nota dell'amministrazione tiene comunque a precisare che le tariffe applicate per questi servizi sono solo una partecipazione al costo effettivo, dato che non coprono neppure il 50% del servizio mense e appena il 18% del servizio di trasporto scolastico.