cronaca

Mancinelli, si cambia. Resterà Paolini solo come direttore artistico?

martedì 17 maggio 2005
Per il Teatro Mancinelli di Orvieto inizia, come è scaturito dalle decisioni del consiglio di amministrazione della Te.Ma riunitosi lo scorso sabato, una nuova fase, che un comunicato stampa dello stesso consiglio definisce di rilancio: necessità determinata dalle difficoltà economiche in cui l'associazione versa, in seguito alla chiusura in passivo dell'ultimo bilancio di ben 680.000 euro.
Al centro della nuova fase di pronta e immediata riorganizzazione che il cda della Te.Ma intende avviare da subito è, com'era nell'aria da qualche tempo e come alcuni segnali facevano presagire, il dopiio ruolo di Enrico Paolini (direttore sia amministrativo che artistico), che alla luce di quanto emerso e discusso in una riunione che ha avuto, secondo quanto ci ha dichiarato la Presidente Teresa Manuela Urbani, toni anche concitati e veementi, non è più individuato, a scadenza del suo contratto, come direttore amministrativo: proprio per tentare di risanare i conti e anche per responsabilità puramente connesse al'amministrazione, anche perché il Consiglio intende utilizzare, a tal fine, le risorse e le professionalità interne all'associazione.
Nulla da rimproverare a Enrico Paolini, invece, dal punto di vista della direzione artistica, che il cda Te.Ma vorrebbe continuare ad affidargli - almeno dopo l'opera di mediazione svolta dalla Presidente Urbani nel corso dell'accesa riunione - tramite contratto annuale a progetto. Questa proposta - che il Consiglio di amministrazione ritiene valida per cercare di risolvere i notevoli problemi finanziari e per continuare a far funzionare nel migliore dei modi un teatro che ritiene, come diramato in una nota "fiore all’occhiello della città e della regione, sia per l’alto livello qualitativo raggiunto dalle programmazioni teatrali, sia per le varie attività di produzione, formazione e turismo culturale ospitate al suo interno" - per diventare operativa dovrà comunque passare attraverso l'approvazione dell'assemblea dei soci, previa variazione di alcune norme dello Statuto nell'eventualità che sia accettata.
Ma pare che Enrico Paolini, già interpellato in proposito, non pensi di accettare la divisione dei ruoli e, nel caso di scissione degli incarichi, sia orientato a rassegnare le dimissioni anche da direttore artistico.

Intanto queste decisioni assunte dal CdA hanno provocato ulteriori risvolti immediati: Maurizio Negri, membro del Consiglio di amministrazione in rappresentanza dell'assemblea dei soci, ha infatti deciso di dimettersi in segno di solidarietà piena e incondizionata a Paolini per il mancato rinnovo del suo incarico. "Paolini in qusti anni non solo è stato un insostituibile promotore di proposte culturali spalmate sulla città - afferma Negri in una nota che pubblichiamo integralmente in correlata - alla ricerca costante delle formule migliori che potessero dare una risposta ai bisogni di miglioramento intellettuale del territorio; ma è anche a mio parere e per mia esperienza, una persona di rara correttezza morale". "Quello che è certo - continua Negri - è che la campagna che si è scatenata contro la TeMa da un pò di tempo, lascia trapelare il sospetto della ricerca di un capro espiatorio su responsabilità che mi appaiono provenienti da ben altre realtà. Forse non è del tutto casuale la composizione che si è voluta dare all'attuale CdA, in gran parte dimensionato su equilibri di rappresentanze politiche più che su competenze specifiche nel settore culturale e dello spettacolo".
Una situazione difficile e per alcuni versi di conflitto, in cui, afferma Negri, non si opera con quell'armonia che dovrebbe costituire la base di un lavoro comune e che, caratterizzandosi "troppo spesso con atteggiamenti di cultura del sospetto" ha spinto Negri alle dimissioni.

Ultima, significativa decisione assunta dal Consiglio di amministrazione della Te.Ma nell'ultima assemblea è quella relativa ai gettoni di presenza dei soci. Volendo dare un segno simbolico e tangibile della ferma volontà di cambiare le linee di gestione e di procedere con ogni mezzo verso il risanamento dei conti, la Presidente e i Consiglieri hanno deciso di rinunciare ai gettoni di presenza e di prestare a puro titolo di volontariato le loro competenze e la loro opera.

Il testo delle dimissioni di Maurizio Negri