cronaca

Almeno cinque mesi per gli interventi di somma urgenza. Si va all'autunno

sabato 30 aprile 2005
di Laura Ricci
Con qualche elemento di novità comincia ad apparire all’orizzonte qualche concreta soluzione per la grave vicenda dell’Amerina. Rispetto alla riunione dei vertici tecnici della Commissione Grandi Rischi svoltasi il 27 aprile, si stanno delineando i primi atti ufficiali di tipo tecnico-politico: la Presidente della Giunta Regionale Maria Rita Lorenzetti si è attivata con il Dipartimento della Protezione Civile, dando la disponibilità a cofinanziare l’intervento urgente e straordinario necessario alla riapertura della Strada. La Presidente si è anche messa in contatto con l’amministratore delegato dell’ANAS ingegner Pozzi per accelerare gli atti relativi alla presa in carico da parte dell’ANAS della Strada Amerina, ed è previsto per il 18 maggio l’atto burocratico finale.

Non c’è tuttavia da stare allegri perché, bene che vadano le cose, la chiusura della ex 205 si protrarrà per qualche mese: “quattro o cinque almeno - ha affermato con chiara, anche se dolorosa consapevolezza l’assessore alla viabilità della Provincia di Terni Loriana Stella – perché, a parte la rifacitura dei muretti, solo per l’inevitabile riprofilatura della parte rocciosa che è in pericolo, si tratta di abbattere milioni di metri cubi di materiale”. Ghiaia, argille, travertino, che riguardano non solo il picco che incombe direttamente, ma anche le superfici limitrofe che si sono rivelate tutte inaffidabili e in movimento. E anche se si ricorrerà a grosse ditte e si lavorerà alacremente – giorno e notte, ha chiesto e auspicato il sindaco Stefano Mocio – i tempi ragionevoli e ottimistici di previsione ci portano all’autunno. Certo, fra una quindicina di giorni dovrebbe essere riaperta la strada di Corbara, ma se può andare per le auto e i mezzi di soccorso, non è percorribile dai bus turistici o dai mezzi pesanti. E il turismo ha già risentito in negativo dell’interruzione, con tour operator che hanno variato il classico itinerario Perugia-Todi-Orvieto.

E’ questo, in sintesi, quello che di realistico è emerso dalla conferenza stampa del sindaco di Orvieto Stefano Mocio, del presidente del Consiglio Comunale Evasio Gialletti, della vice presidente della Provincia di Terni Loriana Stella e dell’On. Katia Bellillo al termine della riunione di insediamento del Comitato Civico Permanente sull’emergenza viabilità ad Orvieto. Primi passi concreti, ma tempi lunghi, che non dipendono, come ha sottolineato Loriana Stella, da questioni economiche o burocratiche, ma dalla complessità degli interventi.
Il Comitato Civico non intende tuttavia abbassare la guardia e, poiché ritiene che il problema viario orvietano debba rappresentare una priorità nell’agenda regionale, ha la ferma intenzione di attivare una pressione crescente, in modo che la questione raccolga adeguata attenzione da parte  dei soggetti deputati a risolverla.. A questo proposito, il sindaco Stefano Mocio ha annunciato che presto un Consiglio Comunale  sarà convocato  ad hoc sull’emergenza viabilità, in seduta aperta e da tenersi sul luogo stesso in cui è caduta la frana.
 Deciso e determinato dunque il resoconto del sindaco di Orvieto, che ha sottolineato come la gravità di questa emergenza abbia una causa lontana nel tempo dovuta al fatto che negli ultimi decenni su quella strada non sono stati effettuati i necessari interventi. “Dunque il Comitato Civico non intende occuparsi soltanto dell’emergenza ripristinando la sicurezza e la viabilità ordinaria immediatamente – ha affermato - ma vuole affrontare il problema in una prospettiva di medio-lungo termine, chiedendo che questa arteria sia inserita nelle priorità della programmazione regionale. E’ necessario, cioè, considerare l’inadeguatezza dei collegamenti che via Baschi e Todi raggiungono Perugia; un’inadeguatezza che, anche indipendentemente dall’emergenza attuale, provoca al tessuto economico orvietano una riduzione della velocità commerciale e dei flussi turistici. Quest’ultimo aspetto, strategico per l’economia della città, è quello che maggiormente risente dei recenti disagi: diversi tour operator, specializzati in pacchetti sull’Umbria, hanno infatti lamentato l’estrema difficoltà di raggiungere la nostra città. Per questo da oggi abbiamo attivato i contatti e iniziato le azioni necessarie per risolvere l’emergenza nella sua globalità. Oggi stesso il Comitato Civico Permanente ha chiesto un incontro urgente con la Presidente della Giunta Regionale Maria Rita Lorenzetti, con i vertici dell’ANAS e con il Responsabile Nazionale della Protezione Civile Guido Bertolaso.

In rapporto all’iter di lavoro che è stato avviato, la vicepresidente della Provincia Loriana Stella ha spiegato che, da contatti telefonici immediati tra la Presidente Lorenzetti e i tecnici dell’Anas, sono maturati una serie di accordi e di azioni per intrvenire. Il primo passo è una lettera di sollecito firmata dall’ ANCI, UPI e dalla Conferenza Stato Regioni per chiedere al Governo un rifinanziamento della legge 1083 che preveda fondi per i grandi rischi. In secondo luogo, poiché la Regione Umbria ha tenuto l’80% delle risorse impegnate per strade interregionali come quella in questione, si prevede un intervento congiunto tra la Regione e l’Anas. Per quanto riguarda il problema più generale della storica carenza di collegamenti e della lentezza della viabilità sulla Baschi-Todi, escludendo al momento impraticabili progetti faraonici, è allo studio una soluzione più misurata che, nel difficile tratto dei Fori di Baschi, prevede la costruzione di due gallerie.

L’Onorevole Katia Bellillo, che ha partecipato all’insediamento del Comitato Civico Permanente, ha sottolineato “la necessità, nell’immediato, di ripristinare la viabilità ordinaria con interventi anche parziali, come ad esempio l’apertura di una sola corsia. A breve, però, è necessario raccogliere attorno a questo problema l’attenzione delle massime autorità regionali e nazionali. E’ in particolare necessario un intervento della Regione Umbria, ente deputato a stabilire le priorità degli interventi infrastrutturali. In questo caso infatti non si tratta solo di gestire l’emergenza, ma di progettare un intervento radicale che, come tale, richiede come elemento politico di fondo la programmazione”.

Il Comitato Civico Permanente chiede la risoluzione a breve e lungo termine

Lunedì il sopralluogo del responsabile del DNPC Bertolaso