cronaca

Premio Barzini, quale immagine per la Città, quale radice

venerdì 29 aprile 2005

Dalla conferenza stampa tenuta presso il palazzo comunale di Orvieto, alla quale sono intervenuti il Sindaco Stefano Mocio, l’Assessore al Turismo Carlo Carpinelli e Guido Barlozzetti, giornalista e coordinatore del Premio, sono emerse varie considerazioni sulla valenza del Premio Barzini e sul significato e le dinamiche che il Premio instaura in relazione alla Città.

Il Sindaco Stefano Mocio, oltre a ringraziare sentitamente tutti coloro che da sedici anni contribuiscono alla riuscita del Premio - in particolare la famiglia Barzini che, nella persona di Ludina, ogni anno con grande passione fa conoscere alle nuove generazioni questa straordinaria figura di giornalista - ha sottolineato la rilevanza nazionale e internazionale di cui il premio gode oggi, testimoniata dalla caratura dei giornalisti che compongono la giuria e dal fatto che i vincitori delle edizioni precedenti abbiano deciso di farne stabilmente parte.

L’Assessore al Turismo Carlo Carpinelli ha sottolineato da parte sua come fatti recenti, quali ad esempio la vicenda di Giuliana Sgrena, abbiano dato nuova e grande dignità alla funzione insostituibile di chi può verificare sul campo e portare verità sui fatti. Questo è ad avviso dell'assessore il significato del premio Barzini, il suo valore culturale sostanziale, sul quale c'è l'intenzione di continuare. Carpinelli ha anche sottolineato il ruolo promozionale che il premio, pur durando un  giorno soltanto, riveste per la Città: non solo un evento di grande prestigio, ma una presenza di amici appartenenti al mondo dell'informazione che, in momenti per Orvieto salienti, hanno fatto sentire, a livello nazionale e internazionale (ad esempio al momento del rifinanziamento con fondi straordinari europei della legge Orvieto-Todi), la loro voce di sostegno.

Guido Barlozzetti si è soffermato sulle sedici edizioni del Premio, molte per una città come Orvieto, che sono a suo avviso il frutto di una serie di rapporti cresciuti nel tempo e di un buon equilibrio tra sforzi e risorse. "E se la figura dell’inviato speciale sembrava essere sul punto di scomparire a causa di tecnologie sempre più sofisticate - ha affermato - in realtà si è dimostrato che “l’occhio” è insostituibile. Sarà perciò oltremodo interessante capire, attraverso il convegno "Global news", dove sta andando nella nostra epoca l’informazione”.
Dopo aver illustrato il programma, a proposito del rapporto tra il Premio Barzini e la città di Orvieto, che può sembrare un po' elitario, Guido Barlozzetti ha tenuto a sottolineare che questo Premio non è calato dall’alto, ma che ha proprio qui la sua radice, nel giardino comunale dove insiste la casa in cui nacque il giornalista. La grande e complessa figura di Barzini, intellettuale/viaggiatore formatosi a Orvieto che da Orvieto si allontana per percorrere avventurosamente e inquietamente il mondo, tocca a suo avviso in profondo la grande questione della Città: quella di un'identità che si chiude, ma che è poi costretta ad aprirsi e espandersi.

Evento di un solo giorno, quest'anno il Premio Barzini avrà un'appendice: una mostra prevista per settembre, con foto e documenti inediti sul grande giornalista di proprietà dell'Archivio di Stato di Roma


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