cronaca

I senatori Ds interrogano il governo sulle frane comunali.

venerdì 14 gennaio 2005
Dopo i danni arrecati al territorio dall'eccezionale ondata di maltempo che nel mese di dicembre si e' abbattuta sull'Orvietano, il Presidente dei senatori DS Gavino Angius e i senatori diessini eletti in Umbria Leopoldo Di Girolamo e Paolo Brutti hanno rivolto al Governo la seguente interrogazione: Premesso che: gli eccezionali episodi di maltempo che hanno colpito nel mese di dicembre 2004 il territorio della provincia di Orvieto hanno causato frane, smottamenti e allagamenti di notevoli proporzioni, compromettendo in modo grave il sistema della viabilità e creando notevoli disagi ai cittadini dei territori interessati; in data 13 dicembre 2004 il Prefetto della Provincia di Terni ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione civile la richiesta di deliberare lo stato di emergenza, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, a causa delle gravi situazioni di dissesto idrogeologico verificatisi in seguito ai suddetti avvenimenti; in data 30 dicembre 2004 anche la Provincia di Terni, come già precedentemente la regione Umbria, ha posto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza; la situazione appare estremamente critica e indifferibili sono gli interventi per la messa in sicurezza delle tante zone dissestate, fra cui la strada comunale di Corbara che presenta diversi fronti franosi, la strada della Badia chiusa al traffico a causa di un fronte franoso che ha colpito la collina soprastante, interessata, tra l'altro, anche da uno scivolamento verso valle, le località la Badia, Podere Cipresso, Bottacce, Porano e Sugano tenute sotto costante monitoraggio a causa dell'aggravarsi dei movimenti franosi; i danni sono stati stimati dalle amministrazioni locali in 7 milioni di euro; non sembra esserci alcun dubbio sulla sussistenza di tutti i presupposti necessari alla deliberazione dello stato di emergenza ed all’emanazione di un’ordinanza urgente finalizzata anche “ad evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o a cose” (articolo 5, comma 3, della legge n. 225 del 1992); nonostante l’evidenza dei fenomeni franosi e del pericolo costante di accrescimento dei danni, peraltro già ingenti, a tutt’oggi non è stato preso alcun provvedimento di Protezione civile e non è stato previsto alcuno stanziamento finalizzato ai primi interventi di messa in sicurezza; si chiede di sapere: se e quali provvedimenti urgenti il Governo intenda adottare, deliberando lo stato di emergenza, al fine di fronteggiare, con risorse adeguate e senza alcun ulteriore ritardo, l’emergenza sopra descritta.