cronaca

Nuove indagini sulla discarica

giovedì 19 agosto 2004
di Gabriele Anselmi

Nuove indagini sulla discarica orvietana. Il Capo della Procura di Orvieto, Calogero Ferrotti, ha incaricato la Guardi di Finanza di procedere a nuove indagini relative all’inchiesta sui rifiuti, che ormai da aprile sta cercando di fare luce sulla gestione e sui conferimenti di immondizia nella discarica di Orvieto, Le Crete.

Questa nuova attività investigativa richiesta dalla procura orvietana precederà il probabile interrogatorio dei quattro dirigenti della Sao, la società che gestisce la discarica. I quattro indagati che mancano all’appello del procuratore sono: il presidente Sante Agarini, l’amministratore delegato Giorgio Custodi, l’ex amministratore delegato Francesco Ansuini e il direttore dell’impianto Antonio Fabrizi. Tra i capi di imputazione che erano stati formulati per i dirigenti della Sao figuravano ipotesi di illeciti ambientali tra cui "gestione dei rifiuti non autorizzata e gestione non autorizzata della discarica". Proprio sulla gestione della discarica, alla luce dell’ultimo sequestro effettuato nel luglio scorso per i trentamila metri quadrati di terreno identificati come oggetto di un ampliamento abusivo, gli inquirenti stanno concentrando le loro attenzioni.

La Guardia di Finanza dovrà, infatti, costatare le modalità che hanno preceduto i lavori di ampliamento della superficie della discarica. Gli accertamenti tecnici sull’impianto di smaltimento orvietano, effettuati dalla Provincia di Terni, avevano provato un ingiustificato ampliamento dell’area di coltivazione della stessa discarica ed un conseguente incremento della sua capacità volumetrica. Da questo presupposto potrebbe partire la nuova ondata di indagini dei finanziari, che comunque non si limiteranno certo ad esaminare i documenti relativi ai lavori di ampliamento. La presenza di rifiuti e di sostanze non consentite o addirittura nocive è un altro aspetto che verrà valutato con estrema precisioni.

Secondo alcuni rilevamenti sembrerebbe che nella discarica di Orvieto arrivassero anche tipologie di rifiuti non consentite dai regolamenti che comunque venivano smaltite ugualmente. Anche al momento del sequestro di aprile la Finanza fece sapere che nella discarica veniva smaltito il “composit fuorispecifica”, una sostanza assolutamente vietata. Ad avere un ruolo costantemente determinate nelle indagini rimane comunque l’aspetto economico della gestione della discarica, sia da parte dei privati (Sao) che da parte degli enti pubblici (Comune di Orvieto e Regione Umbria), dal quale potrebbero emerge nuovi risvolti. Gli sviluppi delle nuove indagini richieste dalla procura potrebbero arrivare nel palazzo del tribunale di Orvieto, già nei primi giorni di settembre, poi, probabilmente, verranno ascoltati i quattro dirigenti della Sao.