cronaca

Estremo salvataggio in extemis per il tribunale

giovedì 29 luglio 2004

Sembra svanire il progetto di istituire a Viterbo una sede distaccata della Corte d’Appello e, con esso, si fanno sempre più labili anche le speranze di poter incrementare le competenze del tribunale di Orvieto in maniera tale da scongiurarne la soppressione. La commissione Giustizia del Senato si è infatti pronunciata in senso sfavorevole alla proposta caldeggiata dalle istituzioni e dai parlamentari viterbesi (primo fra tutti l’ex sindaco Meroi ed il senatore Bonatesta) di dar vita alla sede di giustizia per decongestionare la Corte d’Appello di Roma.  Il provvedimento non è ancora definitivo dal momento che dovrà essere ridiscusso interamente in Senato, ma tra le forze politiche viterbesi si è già scatenata la bagarre. Il nervosismo ed il timore di perdere questa occasione, magari a vantaggio di Frosinone come appare probabile, sono più che concreti e le ripercussioni negative potrebbero abbattersi anche sulla sede di giustizia orvietana che, nella creazione di una Corte d’Appello viterbese, vedrebbe la possibilità di essere inserita in questo futuro distretto giudiziario comprendente anche Civitavecchia e Rieti. Per il tribunale della rupe c’è in ballo soprattutto un ampliamento della propria circoscrizione giudiziaria. In sostanza, diversi territori comunali della vicina provincia viterbese andrebbero a gravitare sotto Orvieto come tribunale di primo grado mentre per i processi di secondo grado si farebbe riferimento a Viterbo. La proposta, formalizzata in un disegno di legge e sostenuta anche da tutto il Consiglio comunale di Orvieto, segnerebbe anche l’autonomia della città rispetto alla Corte d’Appello di Perugia ed una “fuoriuscita giudiziaria” dall’Umbria, ma è anche l’unica soluzione per evitare la realistica soppressione del piccolo tribunale orvietano.