cronaca

Ad Orvieto un osservatorio sull'uranio impoverito

giovedì 15 luglio 2004

Quali sono gli effetti dell’uranio impoverito? Perché sono morti nel sostanziale disinteresse generale 27 soldati esposti a questa sostanza? Perché lo Stato è così assente? E cosa può fare la collettività e la società sensibile? Si è parlato di questi temi ieri sera ad Orvieto in un dibattito alla festa de L’Unità insieme al Maresciallo Domenico Leggiero, alla vedova di Stefano Melone morto nel 2001 e prima vittima dell’uranio impoverito a cui è stata riconosciuta l’indennità per morte a causa di servizio, al giornalista di Rainews 24 Sigfrido Ranucci, e anche al deputato leghista e Questore della Camera dei Deputati Edouard Ballaman.

 

Il dibattito è purtroppo coinciso proprio con la morte di Luca Sepe, 27esima vittima dell’Uranio. All’inizio dell’iniziativa proprio il Maresciallo Domenico Leggiero ha chiesto ai presenti un minuto di silenzio per ricordare la morte di Luca Sepe, l’ultima delle vittime.

 

All’iniziativa ha preso parte anche l’ex sindaco di Orvieto e Presidente regionale dell’Anci Stefano Cimicchi, fin dall’inizio fra i primi a combattere – a fianco di Paola Melone e di Articolo 21 – per ottenere verità e giustizia. Nel corso dell’iniziativa, a cui hanno partecipato anche altri genitori di soldati italiani vittime dell’uranio impoverito – è stata lanciata la proposta di creare ad Orvieto l’osservatorio permanente sui rischi da uranio impoverito dedicato proprio a Stefano Melone. La proposta è stata immediatamente accolta dal neosindaco di Orvieto Stefano Mocio che ha proposto, per il prossimo mese di ottobre, un convegno di livello internazionale per mantenere alta l’attenzione su questo tema e approfondire gli aspetti tecnico scientifici legate alla salute dei militari e dei civili operanti e residenti in luoghi dove sono state utilizzate armi all’uranio impoverito. “L’impegno su questa tragedia – ha affermato Edouard Ballaman nel corso del suo intervento – vede insieme parlamentari di tutti gli schieramenti.  E’ una battaglia ed un impegno per la democrazia”.

 

Il maresciallo Domenico Leggiero ha riconosciuto l’impegno forte sia di Edouard Ballaman che di Giuseppe Giulietti, deputato Ds e portavoce dell’associazione Articolo 21 che ha fatto dell’informazione sui rischi e le morti causate da uranio impoverito una delle proprie battaglie a difesa del diritto all’informazione.