cronaca

Risarcita con 500 mila euro la famiglia Melone

mercoledì 23 giugno 2004
La vedova ed i figli dell'ufficiale elicotterista  Stefaano Melone deceduto nel 2001 a quaranta anni per una forma di leucemia contratta in seguito al contatto con l'uranio impoverito si sono visti riconoscere un risarcimento pari a cinquecentomila euro da parte del Ministero della Difesa al termine di un lungo braccio di ferro legale intrapreso con la burocrazia ministeriale. La notizia č stata resa nota dall'onorevole Giuseppe Giulietti che ha seguito la vicenda fin dall'inizio.

La vicenda di Stefano Melone potrebbe adesso rappresentare un punto di partenza per le famiglie di altri militari deceduti a causa dell'uranio impoverito e le cui ragioni difficilmente sono state accolte positivamente da parte delle Forze armate. Melone, sottufficiale elicotterista dei "Cavalieri dell'Aria" di Viterbo, era un veterano delle missioni militari all'estero.

Aveva infatti preso parte ad interventi in Albania, in Somalia, in Medio Oriente e in Kosovo. I primi sintomi della malattia li riscontrň nel 96 al ritorno da una missione in Medio Oriente. Si trattava di una rara forma di leucemia: la Emangioendotelioma epiteloide delle ossa, un tumore maligno di origine multicentrica che i medici non avevano mai escluso potesse essere stata causata dal contatto con la armi all'uranio impoverito.

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