cronaca

Sgominato il racket della manodopera clandestina

venerdì 23 aprile 2004

Pagavano tangenti di 250 euro al mese per trovare un lavoro come lavapiatti nei ristoranti o manovali nelle aziende edili di Fabro,  San Casciano Bagni e Cetona ad un'organizzazione malavitosa capitana da un pregiudicato macedone di 36 anni e quattro "caporali". Sono finiti tutti in manette con l'accusa di sfruttamento della manodopera clandestina e con un'indagine in corso finalizzata a verificare le loro responsbailitŕ in un presunto giro di prostituzione.

La banda aveva sede in un casolare nel fabrese al cui interno sono state trovate delle verie e proprie mappe con le indicazioni di altri casolari della zona nei quali vivevano abusivamente una cinquantina di persone a cui l'associazione criminale aveva trovato lavoro dietro al pagamento delle tangenti che fruttavano circa diecimila euro al mese. Ogni "caporale" trovava una sistemazion economica ad un certo numero di extarcomunitari e provvedeva a farsi pagare la mazzetta. Insieme ai cinque malviventi sono state fermate anche due ragazze di origine slave che faceva probabilmente le prostitute per conto della stessa organizzazione.