cronaca

La bellezza dell'oasi di Alviano

giovedì 4 marzo 2004

Ieri nessuno ha visitato l'oasi. In questi giorni è
piovuto, è nevicato e, si sa, noi mediterranei abbiamo poca attitudine con
l'umido, a meno di trovarci intrappolati in autostrada con un pò di neve.

Questo clima, invece, per la nostra oasi è stato provvidenziale:l'acqua alta
ovunque ha spinto molti splendidi e rari uccelli nelle "praterie allagate"
dove da più di un anno pascolano asini e cavalli. Dalla torre di
osservazione si possono godere spettacoli che un "birdwatcher" non può
dimenticare.

 Oggi ho tentato di fotografare con la non ancora ben
sperimentata tecnica del "digiscoping" (cannocchiale + macchina digitale).
Offro alcune immagini di chiurli, totani mori, pittime reali, pavoncelle,
fischioni, canapiglie, moriglioni, tutti in attesa di partire per il nord a
riprodursi.

Il chiurlo, da noi, è veramente eccezionale e sosta grazie al
pascolo e defecazione degli equini. C'è chi parte e chi, con grande
sofferenza sta arrivando: la prima rondine, in riposo su un posatoio, dopo
lunghi, continui voli sul pelo dell'acqua alla ricerca di insetti
(probabilmente effimere)nella speranza che la temperatura non si abbassi
troppo. Proiettare il nostro pensiero ai grandi viaggi di questi uccelli ci
rende felici per essere riusciti a far qualcosa per loro. Rendersi conto che
stiamo facendo veramente troppo poco e che quella rondine, solo tra venti
anni, probabilmente rischiamo di non vederla più, ci intristisce e ci
deprime.

Gianni Cardinali