cronaca

Luca Coscioni contro i disservizi della Asl di Orvieto

lunedì 16 febbraio 2004
É fissata per oggi, quando potrebbe essere attesa anche la sentenza, l'udienza per il caso Coscioni. L'Asl numero 4 di Terni dovrebbe assicurare il servizio di fisioterapia domiciliare per i pazienti gravi e quelli impossibilitati a raggiungere le strutture ospedaliere. "Nel mio caso -spiega Luca Coscioni, presidente dell'associazione che porta il suo nome e si batte per la liberta' di ricerca scientifica- un fisioterapista dovrebbe recarsi presso il mio domicilio almeno tre volte a settimana. Saltare anche una sola seduta significa far regredire lo stato di elasticita' del mio apparato muscolare, causando molta sofferenza per i giorni successivi". Di fatto l'azienda sanitaria provvede al servizio domiciliare, in un comprensorio di oltre 40.000 abitanti, con due soli fisioterapisti. I responsabili dell'azienda, piu' volte cercati e sollecitati, non hanno mai ritenuto di dovere apprestare rimedi a questa situazione. Alla fine Coscioni li ha denunciati.


Cosi' il 7 luglio 2003 il giudice per l'udienza preliminare Silverio Tarufo ha accolto la richiesta del pubblico ministero Calogero Ferrotti ed ha disposto il rinvio a giudizio dell'ex direttore generale della Asl Marco Aurelio Lombardelli, del direttore del distretto numero 3 di Orvieto Remo Romoli e del responsabile del servizio di assistenza domiciliare fisioterapica Giovannino Marchino. Il capo di imputazione e' "omissione e rifiuto di atti d'ufficio". Gli imputati avrebbero "omesso in concorso tra loro, e nell'ambito delle rispettive attribuzioni, ogni provvedimento necessario a garantire con continuita' l'erogazione del servizio di fisioterapia domiciliare in favore del presidente di Radicali Italiani Luca Coscioni, affetto da una grave forma di sclerosi laterale amiotrofica".Dopo una prima udienza di novembre, in quella successiva, che si e' svolta nel mese di gennaio, sono stati sentiti lo stesso Coscioni, che si e' espresso attraverso un sintetizzatore vocale, e la moglie Maria Antonietta.