"Ecco come č possibile indagare su Camorena"
La notizia della possibile apertura di un'inchiesta giudiziaria sul massacro fascista di Camorena a distanza di ben sessanta anni dal marzo del 44 quando un plotone fascista uccise sette renitenti alla leva, ha suscitato molte reazioni. Oggi il sostituto procuratore Carlo Di Bello che ha deciso di verificare la possibilitŕ di indagare sull'episodio in seguito ad un'inchiesta della rivista Orvietonews Magazine, quale potrebbe essere il percorso legale da seguire per perseguire gli autori di quell'eccidio nei confronti dei quali si potrebbe ipotizzare il reato di strage.
"Le possibile via da intraprendere non credo che siano tanto quelle per risalire al reato per cui giŕ vennero processati i venticinque orvietani (ovvero quello di favoreggiamento per aver fatto arrestare i sette ragazzi ed aver fatto pressioni sul comando tedesco affinchč si procedesse all'esecuzione capitale ndr.) quanto per tentare di individuare i componenti del plotone d'esecuzione". Il magistrato aggiunge che compito della magistratura ordinaria potrebbe essere solamente quello di istruire gli atti la competenza sui quali spetta invece di diritto al Tribunale militare. "Mentre per il reato di omicidio ci sono termini di prescrizione - aggiunge il sostituto procuratore - la stessa cosa non vale per la strage. Ovviamente sempre valutando di poter individuare quelli che spararono e verificare se qualcuno di essi sia ancora in vita".
Lo stesso Di Bello non esclude di sentire la versione dei fatti dalle parole di Tersilio Albergati, l'uomo di 77 anni che ha raccontato per la prima volta di aver assistito al massacro in un'intervista pubblicata dal mensile Orvietonews Magazine questo mese in edicola.