In manette la banda dei tir
Una pericolosa banda di malviventi dedita a furti e sequestri di persona ai danni degli autotrasportaori è stata sgominata in seguito a lunghe ed approfondite indagini condotte dall'ispettore della Polizia Stradale Stefano Spagnoli sotto il coordinamento del sostituto procuratore Carlo Dibello (nella foto). Le quattro persone arrestate (Ugo Russo, trentaseienne di Capua, Nicola Russo, diciannovenne residente a Teano, Carlo Maggio, quarantaduenne di Bari, e Raimondo Borrelli, napoletano di trentasette anni) sono accusati di aver aggredito un camionista che era fermo di notte in un'area di servizio lungo l'autostrada all'altezza di Fabro. Nei loro confronti sono state formulate le accuse di tentata rapina e sequestro di persona.
L'episodio risale al febbraio del 2002. Una autotrasportatore si stava riposando quando la banda gli si avventò contro dopo aver infranto il vetro del tir che trasportava un carico di detersivi per un valore di oltre 250 mila euro. L'uomo venne legato con del nastro isolante, ma riusciì a gridare mettendo in fuga i suoi aggressori. La banda riusciì ad evitare le pattuglia della Polizia Stradale facendo ricorso ad alcune vie seondaria utilizzate dalla polizia per invertire il senso di marcia in autostrada.
Vennero tuttavia intercettati a Montesansavino da una pattuglia di carabinieri che li denunciraono per posseso ingiustificato di arnesi atti allo scasso. All'interno del furgone vennero trovati anche due coltelli. I quattro, a bordo di un piccolo autocarro, vennero denunciati per possesso ingiustificato di arnesi da scasso e due coltelli. Quell’episodio, unito all’analisi di migliaia di tabulati telefonici ed alle ricostruzioni fatte dal conducente rapinato ha consentito agli investigatori della polizia stradale di Orvieto, diretti dal comandante provinciale Francesco Falciola, di risalire ai responsabili della rapina. Al momento della notifica dell’ordine di custodia cautelare tre di questi si trovavano già in carcere per rapina mentre un quarto si trovava agli arresti domiciliari.
Uno degli arrestati, Raimondo Borrelli, era una vecchia conoscenza della polstrada orvietana che nel maggio del 2002 lo aveva denunciato per violazione dell’obbligo di dimora. Si trovava nell’area di servizio di Giove, probabilmente in fase di appostamento in vista di un colpo, a bordo dello stesso autocarro, a cui era stata modificata la targa, utilizzato per la rapina di qualche mese prima. Illustrando oggi pomeriggio l'operazione, il sostituto procuratore Carlo Dibello ha avuto parole di elogio per l'acume investigativo e per la tenacia evidenziata in questa indagini dagli uomini della stradale sotto la guida dell'ispettore Stefano Spagnoli.
