cronaca

Allarme racket nella gestione rifiuti

mercoledì 16 luglio 2003
La notizia è emersa nel corso della riunione del Consiglio regionale. La magistratura ha aperto un fasciolo sulla gestione di alcuni rifiuti che potrebbero aver inquinanto le acque del Tevere e le acque termali in località Ramici, vicino ad Attigliano.

A segnalare per la prima volta la cosa era stato un documento dell'agenzia regionale per l'ambiente Arpa che aveva segnalato la lavorazione di rifiuti a rischio da parte di un'azienda della zona la cui attività aveva già suscitato proteste da parte dei residenti. Della questione si era interessata per mesi una speciale commissione consiliare guidata dal Ds Costantino Pacioni.

In seguito ad un controllo effettuato nei magazzini di stoccaggio dell'azienda, era emersa la presenza di materiali pericolosi quali cadmio, arsenico, mercurio e cromo. L'ipotesi che la magistratura intende adesso veriricare è quella secondo cui parte di questo materiale potrebbe essere stato interrato nella zona in cui sorge la società, ovvero nella zona di Ramici vicino al corso del Tevere.

Nel corso del dibattito che ne è seguito, lo stesso Pacioni ha lanciato l'allarme contro possibili penetrazioni malavitose in Umbria in relazione alla gestione del business rifiuti.