cronaca

Parretti vuol vendere Roma Studios a Luigi Abete

giovedì 26 giugno 2003
Giancarlo Parretti avrebbe tutta l'intenzione di ritirarsi dall'investimento compiuto in Roma Studios, gli stabilimenti di produzione cinematografica che sorsero sulla Pontina per iniziativa di De Laurentis negli anni Sessanta e che l'ex presidente della metro Goldwin Mayer ha parzialmente contribuito a rilanciare

Il finanziare orvietano possiede infatti delle quote di minoranza in Roma Studios il cui amministratore delegato è il figlio Mauro Enrico. Presidente della società ed azionista di riferimento è il finanziare tunisimo Tarak Ben Ammar ( da un paio di mesi membro del consiglio d'amministrazione di Mediobanca) mentre l'altro socio è l'imprenditore televisivo Raimondo Lagostena, editore di Telepadania, Odeon tv, Telecampione. Recentemente i due avrebbero assunto la decisione di vendere le proprie quote.

Nonostante l'imminente arrivo a Roma Studios del regista americano Brian De Palma intenzionato a girarvi il suo ultimo film (titolo provvisorio: The Toyer, il Giocattolaio) sembrerebbe infatti che le quotazioni degli studios romani siano ancora bel lontani dal rinverdire i fasti della Hollywood sul Tevere, ragion per cui sia Parretti che Lagostena sarebbero intenzionati a disfarsi delle proprie quote.

Sembra peraltro che il finanziare intenda avere a disposizione maggiote tempo e risorse per dedicarsi con tutta tranquillità alla campagna elettorale per le elezioni amministrative dell'anno prossimo in cui vuole candidarsi a sindaco di Orvieto. La trattativa è affidata alla sapienti mani di Ben Ammar che avrebbe già individuato il potenziale acquirente in Luigi Abete, già presidente di Confindustria nonchè presidente della Banca Nazionale del Lavoro e di Cinecittà Studios.

Una trattativa che fatica ad andare in porto anche per la disparità di vedute tra Lagostena e Parretti che non hanno ancora raggiunto un accordo sulle modalità della vendita.