cronaca

Furti all'ospedale, forse ci sono altre responsabilità.

lunedì 23 giugno 2003
Le rivelazioni che la 49 enne arrestata dieci giorni fa per l'ammnaco di 46 mila euro dalle casse dell'ospedale ha fatto di fronte al giudice per le indagini preliminari, potrebbero aprire nuovi scenari nell'inchiesta che la polizia giudiziaria sta conducendo per il reato di peculato.

L'impiegata che si è vista revocare la misura restrittiva degli arresti domiciliari, ha infatti spiegato al giudice che lei non sarebbe stata la sola ad avere l'autorizzazione per effettuare i pagamenti dei ticket e degli altri versamenti che gli utenti facevano in ospedale per le prestazioni sanitari.

"La mia assistita non ha nemmeno riconosciuto come propria la firma che era stata apposta su alcuni documenti. Per questo motivo verrà probabilmente svolta una perizia calligrafica - ha commentato l'avvocato difensore Manlio Morcella - di fronte ai giudici ha anche riferito che non le era stato ancora conferito l'incarico di occuparsi di gestire quei soldi nel mese di dicembre, periodo in cui risultrebbero altri episodi di ammanchi di denaro".

L'ipotesi fatta propria dalla difesa è insomma quella che la quarantanovenne impiegata dell'azienda sanitaria non solo sia estranea ai fatti, ma che questi ultimi potrebbero aver avuto altri responsabili non ancora identificati dalle indagini della magistratura. Come si ricorderà l'inchiesta era stata avviata in seguito alla segnalazione della direzione dell'ospedale a cui risultava un ammanco di almeno 46 mila euro nei soldi provenienti dal pagamento dei ticket. Funzione a cui era stata destinata la donna.