cronaca

Rischio inondazione nell'orvietano.

venerdì 28 marzo 2003
Il Consorzio per la bonifica della Val di Chiana Romana e Val di Paglia ha organizzato un convegno al Palazzo del Popolo, nella Sala dei Quattrocento, per parlare del "Pericolo di inondazione nella pianura di Orvieto." Gli studi effettuati hanno evidenziato una situazione di pericolosità idraulica per l'intera valle ai piedi della rupe, e l'ente ha voluto questo incontro per parlare dell'esigenza di adeguate opere di difesa.

Dopo l'introduzione del presidente del Consorzio, Mario Mori e il saluto del sindaco Stefano Cimicchi, del vice presidente della Giunta Regionale, Danilo Monelli e del dirigente del Serivizio Bonifica Regionale dell'Umbria, Cesare Vignoli, sul palco si sono alternati come oratori studiosi e ingegneri che hanno realizzato il progetto di un piano di contenimento del corso dei fiumi Paglia e Chiani.

Guido Calenda dell'Università degli Studi di Roma Tre, ha parlato della necessità di una cassa di espansione sul fiume Chiani, a Pian di Morrano, da affiancare a quella già esistente in località Molino di Bagni, oltre a un rafforzamento degli argini soltanto in prossimità della confluenza tra Paglia e Chiani. Nel suo intervento, Calenda parla del rischio che se il corso del fiume dovesse essere alterato il ponte di Ciconia potrebbe necessitare di essere ristemato o abbattuto.

Il dirigente del Servizio Difesa del Suolo Umbria, Angelo Viterbo, rivela che secondo gli accordi presi con la Regione, il Consorzio dovrebbe occuparsi della manutenzione degli interventi e di un monitoraggio continuativo del corso d'acqua attraverso stazioni dotate di sensori e sofisticati sistemi di rilevamento.

E' di 42 milioni di euro il finanziamento stanziato da Ministero dell'Ambiente, Regione e Ministero dell'Economia per il rischio esondazioni, di cui 4,2 milioni saranno destinati al bacino Paglia-Chiani. Gli interventi più prossimi sono la nuova cassa di espansione sul fiume, picchi di piena sul Paglia e un sistema di protezione per l'abitato di Ciconia. La speranza è che entro il 2005 si possa mitigare il rischio esondazioni in 43 località della zona.

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