cronaca

Assolto il detective: non c'è violazione della privacy

martedì 21 gennaio 2003
Sono stati assolti perché il fatto non sussiste: questo è l'esito della sentenza emessa dal tribunale di Orvieto riguardo a un caso di violazione della privacy. Giorgio Andrea Dragani, responsabile della sicurezza della società Autogrill, aveva incaricato l'agenzia investigativa del signor Raponi di seguire i movimenti di un loro dipendente, Di Girolamo. Questi aveva mostrato un certificato medico con il quale dimostrava dei problemi fisici che lo rendevano impossibilitato a svolgere il proprio lavoro e chiedeva la cassa malattia. L'investigatore doveva accertarsi che Di Girolamo avesse problemi reali e soprattutto non svolgesse altri lavori (la moglie, Stefania Giuliacci, è proprietaria di un bar). Il detective Braida, collaboratore di Raponi, ha svolto delle indagini in cui dimostrava, attraverso una relazione fotografica fatta pervenire a Dragani, che Di Girolamo lavorava nel bar della moglie, anche negli orari in cui doveva essere a casa. Da qui, la lettera di licenziamento per Di Girolamo, che insieme alla moglie, aveva successivamente denunciato la violazione della privacy e la divulgazione e il trattamento di dati che dovevano rimanere segreti. Con questo e con alcuni "pedinamenti" illeciti che il Pubblico Ministero riteneva non funzionali allo scopo dell'agenzia, si chiedeva la violazione della privacy.