cronaca

Chiesa affollata per l'estremo saluto alla povera Mara

giovedì 19 dicembre 2002
di Gabriele Anselmi
Moltissimi fiori e petali di orchidee bianche hanno accompagnato Mara Cicala per il suo ultimo saluto. Affollata la chiesa di Castel Giorgio, molte persone sono dovute rimanere nella piazza esterna. Una commozione composta rotta a volte dal pianto delle persone più care, erano presenti i genitori della ragazza ancora visibilmente sconvolti dalla tragedia. Tra i banchi il fratello ed alcuni parenti del marito Silvano Sabatini sempre ricoverato al San Camillo di Roma ma fuori pericolo di vita. Tutti i colleghi di lavoro e tanta altra gente, hanno voluto essere presenti a questa giornata di dolore per ricordare la dolcezza degli occhi di Mara che hanno brutalmente smesso di brillare, chiedendosi il perché di un gesto del quale non si conosce ancora il movente. Il parroco di Castel Giorgio don Claudio Gargagli, uno dei primi ad essere sul luogo del delitto, ha chiuso la sua omelia dicendo che “Gesù è venuto sulla terra non per condannare e giudicare ma per darci la vita eterna”, poi ha invitato tutti ad uscire dalla chiesa per rispettare il dolore dei familiari. Non c’è stato nessun corteo funebre, la salma è stata trasportata al cimitero accompagnata soltanto dalle auto. La piccola Giulia, figlia della coppia, è rimasta in casa tra le braccia della zia, forse ancora incosciente di quello che il suo ingenuo e infantile sguardo non ha potuto evitare.