cronaca

Lo sconcerto del pubblico ministero: "Mai vista tanta ferocia". Il punto sulle indagini.

lunedì 16 dicembre 2002
Anche di fronte ai giornalisti, il pubblico ministero Carlo Dibello non ha nascosto la profonda impressione ricevuta nel constatare le terribili condizioni in cui è stato ridotto il corpo senza vita della povera Marta. Un corpo martoriato da decine di fendenti inferti con un coltello da cucina. Una stanza, la cucina, coperta letteralmente di sangue. "A Crotone mi sono occupato di casi di cronaca nera decisamente violenti eppure non mi era ancora capitato di trovarmi di fronte a tanta crudeltà" ha confessato il sostituto procuratore. La convinzione sua e quella del capitano dei carabinieri Stefano Ranalletta è che all'origine del folle gesto ci sia stato un insieme di cause scatenanti e non un solo motivo. Un'impressione quest'ultima che gli inquirenti hanno ricavato dopo aver parlato con diversi parenti anche se non ancora con tutti. Tra l'altro, non è stato ancora possibile nemmeno abbandonare l'ipotesi che a compiere il terribile massacro possa essere stata una terza persona. Una pista che viene mantenuta probabile solo per un mero, ma necessario scrupolo investigativo. La bambina della coppia è stata affidata temporaneamente alla nonna e alla sorella della mamma.