cronaca

Di nuovo ai ferri corti Comune ed Opera del Duomo

giovedì 21 novembre 2002
Nell'ultima seduta del 20 novembre del Consiglio comunale sono state discusse le questioni dei rapporti istituzionali tra il Comune di Orvieto e l'Opera del Duomo, trattando due distinte interrogazioni presentate dai gruppi di maggioranza, l'una relativa agli incarichi professionali dell'Opera del Duomo di Orvieto, l'altra riguardante un accordo che sarebbe stato stipulato tra la Fondazione Cassa di Risparmio e l'Opera.

Al termine della trattazione, pressoché contestualmente, delle due interrogazioni, è stato ribadito il ruolo imprescindibile del Consiglio Comunale in materia di patrimonio storico e artistico della città ed è emersa la volontà di proporre, un incontro pubblico ed aperto a livello istituzionale (Il Sindaco, Stefano Cimicchi ha risposto che: "Il Sindaco non esercita alcun potere di controllo sull'Opera del Duomo ma il Consiglio Comunale ha il titolo di occuparsi del patrimonio storico-artistico della Città.

La nomina dell'attuale Consiglio dell'Opera da parte del Ministero, è stata oggetto di accesi dibattiti ed è indubbio che ha rotto delle consuetudini, determinando una connotazione politica pesante. Da parte mia rispondo con una considerazione ed una proposta: da sempre, l'Opera del Duomo è stata fuori dalle cosiddette 'beghe' della politica cittadina, anzi, in questi ultimi anni non sono stati pochi gli accordi raggiunti proprio grazie ad una sorta di extraterritorialità dell'Opera.

Ciò è stato possibile perché, ovunque, non si fa un museo senza il consenso dell'intera città, cioè dell'unità degli intenti. L'interrogazione posta dai gruppi di maggioranza è fondata ed incentrata sul metodo della gestione dell'Opera del Duomo che, così come è ora, crea dei problemi. Il Consiglio Comunale è legittimato a chiedere un incontro alla luce dell'interesse generale della Città. E' opportuno e necessario, ritengo, chiedere un incontro ufficiale all'Opera del Duomo. Da parte mia, pur non avendo condiviso quel che è avvenuto in seno a quell'Ente, ed essendo io stesso critico sul come nasce il nuovo Museo dell'Opera, tuttavia, ho continuato ad agire per far dialogare i vari soggetti. Non ci sono in questo strumentalizzazioni ma sottolineature: chi è chiamato alla guida di un Ente è altresì tenuto ad essere al di sopra delle parti. L'invito che rivolgo è dunque quello di misurarsi con serenità sui temi concreti evitando le sterili polemiche".