cronaca

Il salto della quaglia del grande chef

mercoledì 24 luglio 2002
Sono ormai lontani i tempi in cui (era la primavera del 98) nel suo ristorante in riva al lago di Corbara si davano appuntamento un Romano Prodi fresco di fiducia del Parlamento ed un Massimo D'Alema nelle vesti di inserzionista di maggioranza di un governo di centro sinistra che di lì a poco sarebbe caduto sotto le contraddizioni dello stesso schieramento politico per passare senza soluzione di continuità sotto la guida dello stesso leader Ds. Adesso che a palazzo Chigi c'è il Cavaliere e che il posto di cuoco di fiducia è già occupato da anni dal bravissimo Michele - chef di Arcore - anche Gianfranco Vissani tenta di riposizionare la sua non trascurabile mole sotto l'ombra accogliente dei nuovi potenti che non controllano solo le leve della politica, ma anche quelle della Rai in cui Gianfrancone impazza nei panni di strapagato consulente gastronomico per gli utenti di prima mattina nelle cui case entra con l'obiettivo di perfezionare l'arte del sugo e del bollito. Adesso pero' il grande cuoco cerca un ingresso anche nella Casa delle Libertà e sabato prossimo sarà ospite del convegno organizzato ad Orvieto dalla destra sociale. Vissani parlerà del gusto alimentare italiano nella convention di Area, il mensile della corrente di An capitanata da Alemanno e Storace. Crollato l'Ulivo, si cucina insomma per il Polo. L'importante è continuare a mangiare.