cronaca

Arresti domiciliari all'imprenditore. Le perplessità degli avvocati.

sabato 6 luglio 2002
Giovanni Belcapo, l'imprenditore di 45 anni che era stato ristretto nel carcere di via Roma con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una studentessa americana di 23 anni ha riacquistato la libertà, anche se parziale. L'uomo si trova infatti agli arresti domiciliari. Adesso è iniziato un braccio di ferro tra difesa ed accusatori per fare luce su questo episodio molto controverso in vista del processo. Gli avvocati Vittorio e Marcello Caprio evidenziano forti dubbi sull'opportunità di adottare il provvedimento restrittivo chiesto dal pubblico ministero Carlo Dibello e concesso dal giudice per le indagini preliminari Massimo Zanetti. L'ordinanza di custodia cautelare è infatti basata sul presupposto che Belcapo potesse in qualche misura ripetere il presunto reato, che fosse cioè "socialmente pericoloso". Un'interpretazione che avrebbe dovuto imporre un arresto immediato e non certo dopo due mesi, sostengono gli avvocati. Dall'altro punto di vista bisogna anche sotolineare come la strategia difensiva dell'imputato non sia priva di elementi di debolezza. Primo fra tutti il biglietto di scuse che l'uomo avrebbe fatto recapitare alla giovane all'indomani del fatto per chiederle scusa. Per quanto si è potuto sapere, gli avvocati hanno spiegato ai magistrati che questo significato è stato equivocato.