cronaca

Sospesa tra il parto e la morte.

mercoledì 20 febbraio 2002
L'ennesima, allucinante, dimostrazione di quanto sia fondamentale l'istituzione del reparto di Rianimazione all'ospedale di Orvieto la si è avuta pochi giorni quando una giovane mamma ha rischiato di morire per dare alla luce il suo secondo figlio. La donna ha vissuto una esperienza che stava per trasformarsi in tragedia. Ha subìto quattro operazioni nell'arco di una giornata, compresa l'asportazione dell'utero conseguente ad un'estesa emorragia. Il bambino è nato senza problemi, ma la presenza della cosidetta placenta previa che ostruisce il canale del parto, ha comportato una forte perdita di sangue. La donne ha subìto tre interventi ad Orvieto (compreso il cesareo e l'asportazione dell'utero), ma quello risolutivo è avvenuto solo intorno alla mezzanotte all'ospedale di Perugia dopo che la ragazza era entrata in sala operatoria alle otto e venti di mattina. A Perugia un'ecografia ha consentito di appurare la presenza ancora di sangue. "Se l'ospedale di Orvieto fosse stato dotato della Rianimazione, la signora avrebbe potuto essere assistita fino alla conclusione della vicenda qui da noi senza trasportarla a Perugia" spiega il prmario di Ostetricia Salvatore Corso. Il marito della donna si è rivolta ad un studio legale orvietano per fare luce sulla vicenda.