costume

"Na tazzulella e cafè", si ma a non più di 1 Euro. In vigore il nuovo listino dei prezzi massimi consigliati da Confcommercio Terni

mercoledì 4 maggio 2011
"Na tazzulella e cafè", si ma a non più di 1 Euro. In vigore il nuovo listino dei prezzi massimi consigliati da Confcommercio Terni

Alzi la mano chi non ha mai pensato che il costo della tazzina di caffè al bar è esageratamente alto. Invece dietro al prezzo applicato ci sarebbero una serie di considerazioni su cui Confcommercio Terni invita a riflettere.

Fipe-Confcommercio della provincia di Terni comunica, in merito, che è appena entrato in vigore il nuovo listino dei prezzi (massimi consigliati) al banco. La revisione del listino, invariato dal 2006, si è resa necessaria per una serie di motivi che il presidente Francesco Bartoli va a specificare:

AUMENTO DELLE MATERIE PRIME
"In primo luogo in questi ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento generalizzato delle materie prime che, se in alcuni casi ha seguito gli andamenti fisiologici legati all'inflazione, in altri come nel caso del caffè, si sono riscontrati aumenti esponenziali con percentuali di incremento anche superiori al 70%, aumento riconducibile a due fattori concomitanti, la diminuzione della materia prima nei paesi produttori da un lato e l'incremento dei consumi del caffè grazie alla continua crescita a livello mondiale dei consumi di questo prodotto dall'altro" 

Prezzi del Caffè: L’altalena degli ultimi 10 anni

anno

Valore medio di vendita

 Colombian  Mild Arabian*

Robusta*

2000

64,24

102,6

41,41

2001

45,59

72,05

27,54

2002

47,74

64,9

30,01

2003

51,9

65,33

36,95

2004

62,15

81,44

35,99

2005

89,36

115,73

50,55

2006

95,75

116,8

67,55

2007

107,68

125,57

86,6

2008

124,25

144,32

105,28

2009

115,67

177,43

74,58

ott-10

161,56

230,02

85,27

 

 

*Prezzo Medio

*Prezzo Medio

Fonte ICO (International Coffee Organization

"Il caffè per il Bar tradizionale italiano rappresenta circa il 30% del giro d'affari. Un aumento di 2 o 3 euro al chilo penalizza e pesa sui margini e sulla redditività oggi già scarsa del Bar. Se guardiamo ai prezzi di vendita finale al cliente, oggi si va dai 65 centesimi per espresso in alcune zone del Sud Italia, agli 85-90 delle città, con picchi di 1 euro nelle zone turistiche e grandi città. Se anche volessimo considerare il valore di €0,95 la variazione percentuale del prezzo del caffè rispetto a quella di altri prodotti di largo consumo in base alla media dei prezzi in Italia sarebbe assolutamente inferiore in alcuni casi anche di 5 volte come meglio è evidenziato da una ricerca effettuata dalla federconsumatori che riportiamo nella (vedi tabella)".

Prezzi. La variazione negli ultimi anni

prodotti

2001

2010

variazione2001/2010

Gelato

€ 0,77

€ 3,00

var + 290%

Acqua ½ l

€ 0,52

€ 1,60

var +208%

Tramezzino

€ 0,77

€ 2,10

var +173%

Pizza margherita

€ 3,36

€ 8,50

var +153%

Piatto di pasta

€ 2,32

€ 5,60

var +141%

Caffè

€ 0,62

€ 0,95

var +53%

Fonte: Federconsumatori

"Questa anomalia deriva dal fatto che spesso il titolare del bar è frenato dall'aumentare il prezzo del caffè , per timore che possa essere un fattore decisivo nella diminuzione dei consumi e delle clientela, ma oggi nessuna azienda potrebbe permettersi di perdere redditività nella vendita del prodotto principale della propria attività.

E a tale riguardo purtroppo, siamo costretti a sentire valutazioni semplicistiche, che parlano del "CARO COLAZIONE" o di "STANGATA AL BAR" dividendo il prezzo al kg del caffè venduto al supermercato (di bassa qualita !!) per i grammi necessari per una tazzina, ipotizzando speculazioni e facili guadagni per i titolari dei Bar. Al contrario è giusto, quando si parla di prezzo di vendita di un caffè , non dimenticarsi che, oltre a quello della materia prima, ci sono altri costi da considerare: elettricità, manutenzione della macchina, lavoro del dipendente etc. Tutt'altra storia rispetto ad una bevanda posta all'interno di una frigo vetrina che non ha alcun costo accessorio e deve solo essere "scelta" e pagata dal cliente"

AUMENTO DELLE TASSE E ONERI AMMINISTRATIVI
"Un altro fattore che incide notevolmente nell'economicità di un pubblico esercizio, e quindi deve necessariamente riflettersi sui prezzi praticati, è l'incidenza delle tasse che sono sempre più numerose, e che aumentano senza alcuna giustificazione. Parlo della Tassa sui rifiuti, quella sulla pubblicità, quella sull'ombra, quella sul televisore (SIAE) e sui supporti magnetici (SCF), quella sull'occupazione del suolo pubblico, gli oneri per la valutazione di impatto acustico diventata obbligatoria, gli oneri per il permesso di entrata nella ZTL, gli oneri per gli obblighi connessi agli adempimenti dell'HACCP, sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro e potremo continuare con un elenco infinito sono tutti balzelli che incidono ormai fortemente e che unite alle tasse sul reddito d'impresa costituiscono un onere complessivo che supera in molti casi il 50% del reddito prodotto.

Il titolare del bar deve in sostanza fare i conti con un socio occulto con cui dividere i propri guadagni, rappresentato dallo Stato, ma anche e soprattutto dai comuni, perché molti di questi tributi sono locali. Per questo nel listino troverete indicato 1,00 € come prezzo consigliato del Caffè , perché un'analisi corretta di tutti questi costi imporrebbe tale scelta ad ogni titolare di Bar che voglia trarre un giusto compenso dal suo lavoro.

Nelle riunioni del Direttivo della Fipe - Confcommercio che hanno portato alla revisione del listino, è stato comunque deciso che i pubblici esercizi aderenti alla Fipe, si impegneranno fino alla fine dell'anno in corso ad applicare un prezzo massimo di 0,90€ per il caffè venendo incontro ai consumatori che come loro si dibattono in un forte periodo di crisi economica sperando che questo gesto sia apprezzato e condiviso dai consumatori stessi.

Al tempo stesso è stato deciso di intraprendere un azione sindacale collettiva per aprire un dibattito ed un confronto con l'amministrazione comunale per arrivare entro l'anno ad una disciplina diversa della tassa sui rifiuti e della tassa sull'occupazione del suolo pubblico che rappresentano due fra gli oneri più rilevanti, e sicuramente iniqui applicati alla categoria. Se non dovessero esserci modifiche all'attuale applicazione di queste tasse, si renderebbe necessario agire nuovamente sugli aumenti dei prezzi."

MODIFICA ED AGGIORNAMENTO DI ALCUNE VOCI
"Infine nella revisione del listino si è tenuto conto delle nuove tendenze ed abitudini ormai entrate nel patrimonio comune di tutti i pubblici esercizi e della clientela che li frequenta, eliminando alcune voci di prodotti ormai in disuso, aggiungendone altri ormai consolidati e facendo riferimento a servizi accessori e offerte promozionali (Aperitivi a buffet , Happy Hour) che rimangono (e non poteva essere che così ) comunque non classificati e lasciati alla libera fantasia dei gestori, che rimane l'elemento caratterizzante di ogni locale .

In questo ambito è da sottolineare l'introduzione nel listino della voce SHORTINO molto in voga fra i giovani consumatori , previsto con un prezzo che in questo caso deve essere considerato minimo di 2€, accogliendo così un invito alla calmierizzazione dei consumi e venendo incontro all'esigenza di contrastare l'abuso di alcol in particolar modo fra i giovani consumatori , che attratti da prezzi stracciati di Super alcolici venduti in tale formato potrebbero facilmente essere indotti a comportamenti sbagliati e dannosi per la loro salute.

Anche in questo caso il direttivo della Fipe-Confcommercio si farà promotore in accordo con gli organi competenti di organizzare un'apposita campagna informativa contro l'abuso indiscriminato di Alcool , favorendo un consumo più responsabile. E' stata infine decisa la pubblicazione del listino direttamente nel sito della Confcommercio in modo che tutti i gestori ma anche i consumatori ne possano agevolmente prendere visione.

www.confcommercioterni.it