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Fa discutere Orvieto con Gusto: no alla Passeggiata, ma si rimedia con "L'uovo nel paniere". Cimicchi: un errore depotenziare la manifestazione

venerdì 21 agosto 2009
di laura
Fa discutere Orvieto con Gusto: no alla Passeggiata, ma si rimedia con "L'uovo nel paniere". Cimicchi: un errore depotenziare la manifestazione

Passeggiata sì, Passeggiata no: è questo il tema che anima da qualche giorno la discussione sulla manifestazione "Orvieto con gusto" che, come ha annunciato l'assessore Marco Sciarra, si svolgerà nel prossimo ottobre 2009 in edizione ridotta e senza la tradizionale kermesse enogastronomica tra le vie e le bellezze dello storico masso tufaceo. In attesa di un rilancio che possa essere più vicino ai valori e alla filosofia del movimento "Slow food", e magari ridisegnare una città del gusto che non dimentichi di essere tale durante tutto l'arco dell'anno e vada a raddoppiare l'evento fisso fino a ieri annoverato nella categoria "grandi eventi" della città. Una categoria che, secondo quanto ha spiegato Sciarra, sarà meno rigida e più diffusa: nel senso che, proprio per sua richiesta nella definizione degli impegni pre-elettorali tra Concina e le varie liste di sostegno, il cosiddetto "assessorato ai grandi eventi" è stato abolito, e sarà l'assessore più vicino al ramo delle varie "grandi manifestazioni" ad occuparsi delle stesse. Diversa impostazione, e in certo senso anche premonizione della scarsità di fondi in cui la Giunta Concina si sarebbe trovata ad operare, con la necessità di ridimensionamenti che forse hanno imposto, già da allora, la prudenza.

E mentre la discussione si accavalla, tra chi giudica la rinuncia alla storica Passeggiata un'infelice abdicazione (tra questi il consigliere provinciale Santelli) e chi invoca invece la necessità dell'austerity e lo scarso livello a cui l'itinerario enogastronomico del week end finale era precipitato, si sta provvisoriamente tentando di salvare a costo zero - lo zero in bilancio - la manifestazione, con un mercato tipico a filiera corta e itinerari a tema nei ristoranti. "Nulla di originale - commenta qualcuno - si fa in mille posti e per farlo non ci vuole un evento speciale"; così come altri sottolineano che, oltre che dequalificata, non è più originale neanche la Passeggiata che, sebbene capostipite di tutte le sue consorelle, è stata imitata negli anni in una miriade di altri luoghi d'Italia. Chiaro, poi, che nell'emergenza e nella ricerca di sponsor ci si concentri, da parte dell'amministrazione, su Umbria Jazz Winter, anche se Orvieto con Gusto è sempre stata la manifestazione che, sia pure in una seconda e non uguagliabile battuta, ha sempre portato turisti e forestieri sulla rupe.

Abbiamo chiesto un'opinione al suo ideatore di tredici anni fa, l'ex sindaco di Orvieto Stefano Cimicchi, che come attuale amministratore dell'Agenzia di Promozione Turistica Umbra, è quanto mai deputato, anche in questa veste, a esprimere un parere. Secondo Cimicchi, senza entrare nel merito delle questioni finanziarie e di bilancio che certo hanno la loro importanza, è un errore fare un'Orvieto con Gusto in sordina proprio quando nella regione umbra si sta andando verso la stessa formula "evento del gusto prolungato" per promuovere prodotti tipici e territori. E ricorda, a questo proposito, una proposta della Federalberghi regionale per il "Novembre del Gusto", o il nuovo evento Aphrodisiac . sulle spezie e lo zafferano, che si sta tentando di lanciare, con un'edizione zero, a Città della Pieve. "Orvieto in controtendenza - osserva Cimicchi che, come APT, si dichiara pronto alla collaborazione - mi preoccupa un po', anche se ci sono difficoltà di bilancio si può superare l'emergenza giocando sull'immateriale. Orvieto con Gusto e Cittaslow dovrebbero rinforzarsi a vicenda, cooperare ed entrare in sinergia per mantenere e potenziare la città di Orvieto come presidio del Gusto".

Ma forse è proprio anche il ruolo di Cittaslow, e ancor più le connessioni con Il Palazzo del Gusto, a rendere cauto l'assessore Sciarra, che più volte ha dichiarato di voler comprendere bene il ruolo di questa istituzione e le esatte relazioni tra Comune e Provincia in proposito. Un'istituzione, tra l'altro, che ha sempre suscitato gli strali e le diffidenze degli alleati di destra, per i suoi costi e i suoi scopi ritenuti non strettamente necessari.

L'Assessore Sciarra, comunque, a risolvere la questione con l'immateriale ci sta pensando e, nelle riunioni finora svolte con i ristoratori e con l'équipe che si dovrebbe occupare dell'organizzazione dell'evento, ha proposto itinerari gastronomici a tema che, tuttavia, sembra non abbiano entusiasmato proprio tutti. Anche tra i ristoratori, infatti, pare che ci sia una minoranza che spinge per la Passeggiata e che si dichiara scettica rispetto a cambiamenti ritenuti un arretramento e al tema "povero" proposto per l'edizione 2009 di Orvieto con Gusto.

Un tema ironico, ha annunciato Sciarra. E infatti, se sarà accettato, dovrebbe trattarsi de "L'uovo nel paniere". Forse le uova nel paniere che Concina e i suoi hanno "rotto" vincendo in modo pressoché imprevisto dagli avversari le elezioni, forse la maionese "strapazzata" che agli altri aspiranti sindaci non è venuta come desiderato e preventivato. Ma anche le uova del "fatto in casa": quella risorsa energetica, duttile e squisita, pressoché miracolosa e a basso costo che le magre casse del bilancio impongono. Ben lo sanno le massaie, che con paste fatte in casa, omlette e dolci casalinghi di ogni tipo riescono a sbarcare il lunario molto più agevolmente che a pesce o a chianina; ben lo sapevano - e forse ancora lo sanno - gli studenti e le studentesse dei miei tempi, che strapazzavano uova nel tegamino e inventavano e variavano frittate per risparmiare tempo e denaro da rinvestire in cinema e libri.

L'uovo "buono, pulito e giusto" che potrebbe forse riavvicinare lo zabaione energetico dello slow food più vero e genuino. E a questo proposito, il fiduciario della Condotta Slow Food di Orvieto, Vittorio Tarparelli, che finora ha seguito un po' distrattamente la querelle dalle vacanze, annunciando un intervento più articolato si dice pronto a collaborare con il nuovo corso di Orvieto con Gusto: purché avvenga davvero all'interno della filosofia di slow food. "Che non è avanzata da una congrega di gaudenti e di mangioni - precisa - ma da un insieme di persone che hanno a cuore un mondo migliore da consegnare alle nuove generazioni, dalla genuinità del cibo, all'equità delle produzioni, alla salvaguardia dell'ambiente".