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In tempo di crisi tutto fa brodo, anche l'acqua nelle bibite

martedì 21 ottobre 2008
di jacopo
Noi italiani si sa siamo polemici per nostra natura, o almeno dicono così talmente tante persone che alla fine ci crediamo tutti. Ora non è mia intenzione aprire una sterile polemica su un argomento futile e superficiale come quello che mi appresto a trattare, sopratutto in un momento di crisi grande come questo durante il quale crollano banche e mercati. Il pensiero mi è nato l'altro giorno a Roma quando, costretto dall'ennesimo ritardo del treno di 45 minuti, sono dovuto andare a mangiare in una pizzeria. Ho preso un pezzo di pizza e un bicchiere di coca-cola. Mi siedo, bevo un sorso e mi rendo conto che è praticamente come bere acqua, per di più naturale senza bollicine. Mi viene un po' da sorridere perché qualche giorno prima ero stato in una pizzeria di Orvieto e era successa la medesima cosa. Uguale a Perugia, dove però mi sono andato a lamentare perché allungare, per di più in un in un pub, con l'acqua una birra scura, il cui sapore mi è ben noto ed allungato diventa un qualcosa di disgustoso, supera ogni umana sopportazione e, visto anche il costo non indifferente della bevanda, 6 euro, è vergognoso e al di fuori di ogni regola. Come dicevo all'inizio questa non vuole essere l'ennesima polemica inutile ma una semplice osservazione. Un'osservazione sul fatto che in alcuni locali il costo del bere è quasi uguale a quello di alcune pizze, un bicchiere di coca-cola 3.50 euro, una pizza margherita 4.50; ora visto che un semplice bicchiere di una semplice bevanda mi costa molto, e visto che il ricavo per i commercianti è molto alto già in generale su queste bibite, ancora di più con quei prezzi, almeno vorrei che la bevanda fosse normale, quella che io ho ordinato. Il trucco di allungare le bibite con l'acqua è noto e vecchio, d'estate grandi bicchieri pieni, spesso per oltre metà, di ghiaccio. In inverno invece accade che in molte pizzerie alcune bibite gassate risultino quanto meno poco frizzanti. Fino a qualche tempo fa comunque c'è sempre stato un limite. Invece ora con la crisi bisogna risparmiare e lucrare, su tutto, perché veramente, e in questo caso quasi in senso letterale, tutto fa brodo.