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'A cento anni dal via'

giovedì 17 maggio 2007
di Alessandra Cannistrà, per l’Associazione Autostoriche Internazionale
Dalle stazioni telegrafiche della Cina del Celeste Impero, oltre i confini della Mongolia, dal deserto di Gobi e dalle steppe siberiane, il reportage di Luigi Barzini - inviato speciale del Corriere della Sera e corrispondente del Daily Telegraph – viaggiò sui fili di rame attraverso l’Europa per comunicare, in tempo straordinariamente reale, ogni momento, ogni luogo e ogni incontro dell’audace e vittoriosa impresa dell’Itala del principe Scipione Borghese e del suo co-pilota e insostituibile chauffeur Ettore Guizzardi. I tre eroici viaggiatori percorsero 16.000 chilometri in sessanta giorni a bordo del Chi-cho, il “carro a combustibile”, in competizione con altre quattro auto condotte da tre equipaggi francesi e uno olandese, ma soprattutto in concorrenza con la ferrovia Transiberiana. La partenza, il 10 giugno 1907 dal quartiere delle Legazioni Internazionali di Pechino. L’arrivo, il 10 agosto a Parigi tra ali di folla entusiasta di pubblico, giornalisti e cineoperatori. Poi per dimostrare che l’automobile non era soltanto un temerario e alquanto snob veicolo da passeggio o “da diporto”, ma un rivoluzionario mezzo di trasporto che consentiva di spostarsi liberamente e praticamente ovunque, poteva unire nazioni e popoli nelle “due metà del mondo”. Per questo nelle pagine di Luigi Barzini non c’è soltanto il rapporto giornalistico di una gara automobilistica, ma il resoconto di un’esperienza unica e iniziale dell’uomo e della macchina, prima della velocità e dei clamori futuristi, prima del rombante fragore delle Mille Miglia. Prima. La “Pechino-Parigi” è Prima.

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