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"La geotermia va esclusa dal Green New Deal del nuovo Governo"

giovedì 10 ottobre 2019
"La geotermia va esclusa dal Green New Deal del nuovo Governo"

Alla vigilia dell'annunciata manifestazione contro la geotermia, in programma per sabato 12 ottobre alle 16 a Castel Giorgio,  Nogesi ha diffuso la seguente nota:

"La Rete Nazionale NOGESI (“No Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante”) raggruppa a livello nazionale i molti comitati di cittadini ed associazioni ambientaliste contrari alla politica seguita dai vari governi sulla geotermia. Come è noto, secondo l’ISPRA nel 2019 sono cresciute ancora le emissioni di gas serra (del 4,4%), mentre diminuisce il PIL dello 0,1 % e ciò è dovuto a un maggior uso di combustibili per la produzione di energia e, allo stesso tempo, di un decremento delle rinnovabili.

Un disaccoppiamento “al contrario” rispetto ai principi che ispirano lo sviluppo sostenibile; quello stesso che il premier Giuseppe Conte - come ha detto nel suo discorso sulla fiducia del nuovo governo - vorrebbe facesse parte della nostra Costituzione. Usare quindi la geotermia come fonte di produzione elettrica aumenta le emissioni di gas serra, per lo meno utilizzando le note tecnologie “Flash” e “Binarie”, cioè la tecnologia nota ad oggi.

Infatti:

- La geotermia non è una fonte rinnovabile. Perché gli impianti geotermici perdono la loro capacità produttiva del 7-8% nei primi due anni e del 70% in 10 anni; man mano che i pozzi si esauriscono è necessario fare altri pozzi, sempre a profondità maggiori. In Toscana per le 34 centrali geotermiche sono stati scavati oltre 1000 pozzi, i primi a 200 metri di profondità e poi man mano fino a 5000 metri. La geotermia non è rinnovabile, perché nel tempo quanto consumato non si ripristina.

- La geotermia non è ecosostenibile e nuoce alla salute. Perché gli impianti utilizzanti la “tecnologia flash” (Amiata) emettono CO2, metano, mercurio, arsenico, boro, acido solfidrico, tallio, sostanze climalteranti che incidono sulla salute pubblica (malattie cardiovascolari, neurologiche, respiratorie, malformazioni, tumori). In Amiata il tasso di incidenza per i tumori nei maschi è il 13% in più rispetto alle zone limitrofe. Molti impianti hanno bisogno di filtri (AMIS) per il mercurio ed l’acido solfidrico (puzzo di uova marce), ma i filtri non risolvono il problema dell’inquinamento tanto che l’inquinamento da mercurio-provocato in Amiata dalle centrali geotermiche, via fiumi Paglia e Tevere, sta ormai invadendo il Centro Italia. Per non parlare del consumo delle falde acquifere, della subsidenza, delle scosse di terremoti indotti. Le aree dove impera la geotermia sono le aree più povere della popolazione (aree di crisi). Ed i binari salutati come il “toccasana” (in 10 anni non è stato autorizzato alcuno!) come Castel Giorgio e Poggio Montone (Piancastagnaio)non riescono a rimettere nelle formazioni di provenienza i gas incondensabili perché nel Centro Italia tali gas sono dell’ordine del 10% e non come nel resto di Europa dell’1%, oltre al fatto che tali impianti sono rumorosi, soggetti a terremoti, ecc.

Perché si vogliono fare? Perché vengono dati alle imprese grossi incentivi nonostante che la geotermia elettrica non è una fonte rinnovabile, né ecosostenibile. Finché intorno alla geotermia ruoteranno enormi interessi legati agli incentivi statali, nonostante le crepe mostrate, si continuerà imperterriti a sfruttare e devastare i territori.

Per cui crediamo necessaria una seria e profonda riflessione sull’energia geotermica in Italia e se non sia il caso di indirizzare gli incentivi al settore delle pompe di calore (come recita la Risoluzione Parlamentare del 2015, finora inapplicata, “a favorire lo sviluppo e la diffusione della geotermia a bassa entalpia, ossia ad impianti che sfruttano il calore a piccole profondità, per l’importante contributo che può dare alla riduzione del fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano”) ed alla ricerca e sviluppo della cosiddetta “geotermia di terza generazione”.

Si stanno preparando ricorsi al TAR contro la decisione della Presidenza del Consiglio. A tale scopo è stato lanciato dalle associazioni un crowdfunding (finanziamento collettivo) al seguente IBAN: IT46 C088 5172 9100 0000 0215 289, intestato a: Associazione Bolsena Lago d’Europa, presso la Banca Terre Etrusche e di Maremma – Credito cooperativo, filiale di Bolsena- con la causale: "Per sostegno ricorsi giudiziari contro la centrale geotermica di Castel Giorgio". Chiunque vorrà donare soldi farà un atto di difesa del nostro territorio: grazie!".