"L'Incompiuta...un luogo, una storia, la ricerca di un'opportunità per il futuro"
"L'Incompiuta...un luogo, una storia, la ricerca di un'opportunità per il futuro". Questo il titolo dell'incontro organizzato sabato 16 marzo dall'Amministrazione Comunale di Lugnano in Teverina e dai proprietari dell'area soprannominata da tutti "Incompiuta", su sollecitazione degli stessi proprietari.
"L'area in questione - spiegano dal Comune - corrisponde alla parte pedemontana in zona Madonna dei Pini Alta, purtroppo compromessa esteticamente, da ben quasi 50 anni, da una struttura 'gigante' in cemento costruita alla fine degli anni '60 da un imprenditore marchigiano stabilitosi a Lugnano, per farne un hotel per la riabilitazione respiratoria dei dipendenti delle sue aziende marchigiane di juta.
Dopo la morte improvvisa dell'imprenditore, però, nel momento cruciale della costruzione, l'area con l'annesso scheletro in cemento della struttura è stata successivamente rilevata dalla Ras. Negli anni '90, poi, è stata acquisita da una società del settore trasporti, la Bertani. Quest'ultima agli inizi del Duemila provò a progettare una nuova destinazione per l'area con un nuovo indirizzo turistico ricettivo. Ma dopo il cambio amministrativo sopraggiunto il progetto subì una battuta d'arresto.
L'Amministrazione del sindaco Gianluca Filiberti nel corso del suo mandato ha ricontattato la famiglia Bertani per ridare linfa alla rivalorizzazione di quell'area ed ora sembra che ci siano tutte le carte in regola per un progetto di successo. I proprietari dell'area 'Incompiuta', questo termine viene dato ormai dalla popolazione locale alla struttura, dopo l'incontro del mese scorso con imprenditori ed associazioni locali per valutare potenzialità e proposte per il rilancio del sito da trasformare da 'ecomostro' a opportunità economica per il territorio, propongono un tavolo di studio per acquisire idee e proposte da assemblare in modo da elaborare una iniziativa concreta che sia una occasione di rilancio e di crescita per tutto il paese.
Dalla fantastica intuizione di Serafino Santori, l'imprenditore marchigiano che aveva iniziato ad investire negli anni '60 per realizzare un centro di cura e benessere per i lavoratori della propria fabbrica che aveva nelle Marche (fornito addirittura di piscina, campo da minigolf, dancing, ecc.) è trascorso esattamente mezzo secolo. Oggi si può rivalorizzare quell'area depressa con la collaborazione e le idee di tutti. Anche i proprietari dell'area si sono aperti ad interagire con le realtà locali e questo è un presupposto certamente positivo e alquanto inusuale, da prendere in grande considerazione.
E' necessario avere quindi informazioni da parte di tutte le realtà locali e di tutta la cittadinanza, tramite la compilazione della scheda allegata. Informazioni che verranno poi elaborate dal tavolo di studio permanente e saranno oggetto di incontri pubblici per una discussione più approfondita e tecnica. Come Amministrazione Comunale chiediamo pertanto una partecipazione attiva di tutti per questo progetto-studio".