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Orvietano e Alfina nel primo Elenco degli Alberi Monumentali d'Italia

martedì 16 gennaio 2018
di Davide Pompei
Orvietano e Alfina nel primo Elenco degli Alberi Monumentali d'Italia

Verdi e longevi patriarchi, finalmente riconosciuti (e tutelati) come tali. Con apposito decreto del capo Dipartimento delle Politiche Europee e Internazionali e dello Sviluppo Rurale – n. 5450 del 19 dicembre 2017 – il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha appena pubblicato il primo Elenco degli Alberi Monumentali d'Italia, che arriva dopo mesi di censimento non ancora concluso, tra secolari Ulivi salentini e iconici Cipressi della Val d'Orcia.

Nella sezione 1 che annovera gli alberi il cui iter amministrativo di iscrizione è completo, tra le fronde che fanno verde l'Umbria, a Montegabbione compaiono quelle del Frassino Meridionale situato a Pian di Borgone (misura 385 centimetri, il diametro del fusto alto 18,5 metri). Qui ha luogo anche la Roverella (420 centimetri per 17,5 metri). Lungo la Strada Provinciale 58 al Podere Boschetto svetta dall'alto dei suoi 21,5 metri con un diametro di 450 centimetri) un Leccio. E ancora: una Roverella (393 centimetri per 21 metri) in Vocabolo Casanova, un Pino d'Aleppo (335 centimetri per 18,5 metri) lungo la Passeggiata IV Novembre. A Godevecchio, la Vite e il Salice Bianco.

Per il Lazio, secondo solo a Roma, per il numero di presenze nell'elenco dove compaiono anche Civitella D'Agliano (Roverella a Piandimiglio, Pino Domestico ad Agliano), Valentano (Roverella nell'azienda agricola in località Crognoleta) e Vallerano (Cedro dell'Himalaya nel Giardino Comunale di Via Caduti di Nassiriya), il Comune di Acquapendente con Torre Alfina, sede del Bosco Monumentale del Sasseto, conta ben 14 voci: il Castagno in località Spina Cassia – La Canala, il Cerro in località La Madonnina. E poi due Cerro-Sughera a Campo Moro, un Cerro in località Monte Petrocco, lungo la Strada Torretta, e ancora un Cerro-Sughera in località Spina Cassia – La Sbarra.

Oltre alla Magnolia di Via del Rivo, celebre la Roverella in località Giardino lungo la strada per il Museo del Fiore. A Campo Lebe si fanno compagnia un Castagno e un Tiglio Nostrale. Unico, il Cerro a Poggio Pinzo, così come quello di Podere Casanova e Podere La Casina. Unica la Roverella di Podere Gallicelletta. A nome dell'intera Amministrazione Comunale di Acquapendente, il consigliere Glauco Clementucci, sua la delega all'ambiente, esprime grande soddisfazione per l'esito dell'amministrativo iniziato con i primi atti dalla precedente amministrazione che ha portato all'iscrizione degli alberi proposti nell0elenco nazionale.

"Un lavoro – sottolinea – svolto dalla Riserva Naturale Monte Rufeno tramite le varie competenze professionali e tecniche ed il Comune di Acquapendente che è l'ente gestore. Questo riconoscimento conferma la sensibilità e l’attenzione verso le tematiche ambientali di questa consiliatura ed arricchisce ancora di più il nostro territorio di un valore ambientale, storico e paesaggistico di grande importanza e rilevanza. Restiamo in attesa della conclusione dell’iter amministrativo della proposta di riconoscimento di altri complessi monumentali, che nascono su terreno demaniale di grande valore storico ambientale ed identitario per la nostra comunità, rispetto ai criteri di monumentalità richiesti".

Nella stessa sezione 2, riservata agli alberi il cui iter non è stato ancora perfezionato, figura anche il Comune di Allerona, con due esemplari di Roverella. Quella del Podere Fornaccio, nel cuore della Val di Paglia, alta 12,5 metri, ha un fusto del diametro di 460 centimetri. Al civico 45/a di Via Santa Annunziata, invece, la sorella alta 22,5 metri con un diametro di 480 centimetri. Altro esemplare di Roverella – misure 16,50 metri per 480 centimetri – è ammirabile al civico 5 di Via della Madonna del Prato, a Baschi, dove riposa anche il Mandorlo di Via del Risorgimento 4, alto 11 metri e largo 325 centimetri.

Nell'Altopiano dell'Alfina, infine, hanno radici nel Comune di Castel Giorgio un Cipresso di Monterey, alto 19 metri e largo 420 centimetri, e una Roverella di 16,5 metri per 370 centimetri, entrambi situati lungo la Strada Provinciale 45, rispettivamente al Podere Castellana e nella Contrada Citerno. Per garantire la massima tutela agli esemplari monumentali, la legge ne vieta l'abbattimento nonché le modifiche dei relativi apparati, riservando la possibilità di effettuare interventi di tale tipo solo a casi motivati e improcrastinabili, a fronte di autorizzazione comunale e previo parere obbligatorio e vincolante del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

 

Foto d'apertura: Farnia di Sterpo a Bertiolo (Udine)