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Il Lago di Bolsena e la Maremma nella Guida Blu 2017 di Legambiente e TCI

sabato 24 giugno 2017
di Davide Pompei
Il Lago di Bolsena e la Maremma nella Guida Blu 2017 di Legambiente e TCI

"Il più grande bacino lacustre del Lazio giace in un ambiente di grande bellezza, terra di tufo, di antichi crateri – come quello che lo accoglie – e di rocce scure che formano le rupi sulle quali emergono borghi e castelli. Di origine vulcanica sono anche le isole Martana e Bisentina, probabili resti di crateri vulcanici secondari. Fanno corona al lago la catena dei monti Volsini, tra pendii coltivati a viti e ulivi, boschi, memorie archeologiche, centri storici di grande interesse".

Argomentazioni con cui, anche quest'anno, il Lago di Bolsena è presente nella Guida Blu stilata da Legambiente e Touring Club Italiano. Tre, le vele – Bolsena, Capodimonte (qui, domenica 25 giugno, dalle 8 alle 19 lungo Viale Regina Margherita, sono attese le "boutiques a cielo aperto" del Consorzio "Gli Ambulanti di Forte dei Marmi") e Montefiascone – nella sezione riservata ai laghi con maggiore rilevanza turistica. Intesa non solo come bellezza dei paesaggi naturali, ma anche possibilità di praticare sport acquatici e attività outdoor, importanza storico-artistica, offerta culturale e ricreativa.

E, non ultimo, minore tasso di sovraffollamento rispetto alle località balneari. Se l'Umbria – cuore verde, orfano di coste blu – è presente con il solo Trasimeno, il vicino Lazio conta sette laghi in classifica – tra cui, appunto, lo specchio d'acqua di Bolsena – anche se nessuno di questi raggiunge il massimo delle vele assegnate, così come accade per i mari che bagnano la regione. Tre, anche le vele che si aggiudica la Maremma Laziale. E non solo Montalto di Castro, come era nel 2016.

Nella 17esima edizione guida entrano, infatti, i comprensori turistici costieri – individuati sulla base dei dati raccolti da Legambiente, integrati dalle valutazioni espresse dai circoli locali e dall’equipaggio di Goletta Verde – piuttosto che i singoli Comuni italiani presenti sul litorale di quello che parametri come accoglienza turistica, sostenibilità delle scelte territoriali e accessibilità a tanta qualità ambientale e naturalistica concorrono ad eleggere come "Il mare più bello 2017". Le 256 pagine, edite dal TCI in collaborazione con BCC Credito Cooperativo, offrono allora una nuova bussola, quella di oltre cento territori vasti, per orientarsi tra le tante località marine e lacustri della Penisola.

Dove tra cale, spiagge, faraglioni e grotte si contano qualcosa come 7500 chilometri di coste. "Una scelta dettata dal fatto che chi va in vacanza non si ferma al confine amministrativo, ma visita spesso un territorio più ampio optando per modalità di turismo itinerante". "Crediamo nelle politiche territoriali, di area e di sistema – ha dichiarato Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – capaci di unire competenze, risorse e occasioni turistiche.

Siamo convinti che oggi la vera sfida non si basi sulla competizione tra comuni, ma sul mettere in campo politiche di valorizzazione tra le varie amministrazioni mettendo in sinergia quelle esperienze territoriali di successo, basate su offerta turistica e scelte innovative in tema di tutela, conservazione e gestione del territorio, con le strategie d'area".

Ventuno, i comprensori che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, quello delle 5 vele: 15 quelli marini e 6 quelli lacustri. Neanche a dirlo, è la Sardegna la regione più premiata con ben 5 comprensori a 5 vele, seguita da Sicilia e Puglia ma anche dalla Maremma Toscana con Castiglione della Pescaia come miglior Comune, seguito da Scarlino, Marina di Grosseto e Follonica, nella provincia più prossima.

"La guida – ha aggiunto Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano – descrive 43 comprensori selezionati su un totale di 90 zone balneari e propone le eccellenze del nostro mare in ogni regione, da Nord a Sud. La selezione rigorosa proposta è un lavoro di grande coerenza in risposta alla crescente domanda di un mare e di laghi qualità. La collaborazione tra il TCI e Legambiente si basa non tanto e non solo sul lavoro comune che sfocia in questa guida quanto sul principio della condivisione di quello che è il ruolo della pratica turistica italiana, che ci vede uniti e vicini rispetto ai grandi temi del Paese".