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Il PCdI promuove la petizione per il declassamento della discarica "Le Crete"

mercoledì 18 febbraio 2015
Il PCdI promuove la petizione per il declassamento della discarica "Le Crete"

Ha preso il via martedì 17 febbraio dal mercato cittadino di Ciconia la petizione "La salute e l'ambiente in mano ai cittadini" promossa dal PCdI per dire no al terzo calanco alla discarica "Le Crete". La raccolta firme destinata a Regione, Provincia, Comuni di Orvieto e del comprensorio ed Arpa proseguirà fino a maggio nelle giornate di mercato nel centro storico, ad Orvieto scalo e a Ciconia. Obiettivi:

1. impedire l’ampliamento con il terzo calanco della discarica Delle Crete, eliminando dal piano regionale dei rifiuti questa area come futuro ampliamento della discarica.

2. dire no a questo insediamento produttivo altamente impattante e non compatibile con le caratteristiche del territorio.

3. declassare la stessa da discarica per rifiuti speciali come è oggi, a discarica esclusivamente per rifiuti solidi urbani.

4. chiedere di verificare se vi è una relazione tra inquinamento prodotto da questo sito industriale e, le malattie che si riscontrano nel nostro territorio, chiediamo che siano fatti eseguire dei controlli all’interno di questa da parte delle autorità competenti per verificare la presenza o meno di materiali cancerogeni e/o nocivi che possano ledere o che stiano già ledendo la salute pubblica e inquinando il territorio e le falde acquifere.

"Chiediamo inoltre alla Regione Umbria - afferma Ciro Zeno, responsabile dipartimento provinciale Lavoro-Sanità-Ambiente - di dare mandato a un centro di riferimento nazionale affinché si faccia una ricerca epidemiologica/oncologica seria e scientifica in quest’area particolare dell’Umbria, che va da Fabro ad Alviano/Attigliano. Realizzare una ricerca quindi per capire come mai in questi ultimi anni, in questa particolare fascia dell’Umbria, ci sia stato un forte incremento di patologie gravi e molte spesso mortali.

Chiediamo inoltre agli amministratori locali, provinciali, Regionali di aggiornare continuamente e coinvolgere la popolazione sullo stato dello studio. La medesima raccolta firme è anche per dire alle istituzioni Umbre che nel nostro territorio non vogliamo l’apertura di centrali, inceneritori, e che se questo dovesse accadere il percorso non sia esclusivamente politico/istituzionale ma partecipato in maniera inconfutabile con tutti i cittadini".