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Geotermia, lettera alla presidente della Regione per salvaguardare l'Alfina dalle speculazioni

giovedì 13 novembre 2014
Geotermia, lettera alla presidente della Regione per salvaguardare l'Alfina dalle speculazioni

Gentile presidente Marini, egregio assessore Rometti,
questa fortunata foto-con sullo sfondo la rupe di Orvieto-apre la campagna condotta con il FAI (Fondo Ambiente Italia) per l’ ”Altopiano dell’Alfina, luogo del cuore” in corso in questi giorni, testimonial d’eccezione Alba e Alice Rohrwacher che qui vivono ed hanno girato il fantastico film “Le meraviglie”, premiato -come sapete- a Cannes e recentemente al Festival di Abu Dhabi, il più accreditato festival del Medio Oriente.
La foto mostra come sull’Alfina la natura e la sapiente mano dell’uomo abbiano potuto forgiare questi stupendi panorami e modi di vivere di cui va fiera la nostra Regione: appunto Umbria, un modo di essere!

Ma l’Alfina è anche il luogo dove uno speculativo piano geotermico del governo Berlusconi-Scajola (!) dà la possibilità ad imprese, peraltro solo nominalmente italiane, di installare almeno due centrali geotermiche sperimentali in quel di Castel Giorgio e Torre Alfina (ma altre ditte sono sull’uscio). Ma cosa c’entra l’altopiano dell’Alfina, che ammiriamo in questa foto, con impianti industriali, invasivi, potenzialmente pericolosi? Non lo dicono infatti solo i sindaci e le associazioni del territorio da sempre contrari alla realizzazione dell’impianto. Oggi –ora che l’altopiano è stato inserito nel progetto delle “Aree Interne” del Ministero dell’Economia e Finanze- è lo stesso Ministero a bollare questo tipo di insediamenti “come nemici delle aree interne… si tratta di quegli attori privati e pubblici-prosegue la nota ministeriale- che hanno estratto risorse, costruendo posizioni di rendita significative, anziché innovare. Sono stati realizzati interventi – discariche, cave, impianti per l’energia eolica o l’utilizzazione di biomasse e altro ancora – che non hanno generato benefici locali di rilievo...” e quindi improponibili con tale progetto di rilancio, per il quale bene ha fatto la Regione Umbria a farsi promotrice.

E mostra, se ve fosse ancora bisogno, l’incompatibilità della localizzazione e la non procedibilità appunto del citato piano geotermico, rispetto al quale i giorni scorsi esponenti di punta del suo partito (primo firmatario l’on. Braga) hanno presentato una Risoluzione che impegni il Governo ad una “moratoria” affinché si metta in soffitta il predetto piano speculativo.

Ed in questi giorni c’è stata una altra “bocciatura” delle mire speculative, quella appunto relativa al famoso “emendamento Abrignani” (si, proprio lui, l’ex segretario di Scajola!) durante la conversione in legge del decreto “Sblocca Italia” richiesta anche-nelle ore in cui gli scriventi erano ad un incontro a Montecitorio con il presidente della Commissione Ambiente della Camera on. Realacci- dal presidente della Regione Toscana Rossi. Grazie alla quale mobilitazione, la decisione finale sugli impianti geotermici resta saldamente in mano alle Giunte regionali con lo strumento della necessaria “intesa”.

Siamo sicuri perciò, che al di là di come la vicenda concluderà il suo capitolo ministeriale, la Regione Umbria sappia interpretare al meglio gli interessi dei territori che si sono già chiaramente espressi e questo anche per le scelte future. Ora che anche associazioni del calibro di Legambiente, WWF Italia- mai sufficientemente critiche circa le energie c.d.” rinnovabili”- abbiano dovuto presentare i giorni scorsi alla Camera dei Deputati un “appello nazionale per la salvaguardia dei corsi d’acqua dall’eccesso di sfruttamento idroelettrico” con la motivazione condivisibile che la politica di incentivazione favorisce le grandi installazioni speculative che danneggiano i fiumi e gli ecosistemi, senza rispondere a seri criteri di sostenibilità, credo che sia opportuno anche che la cultura dei dirigenti dei vostri uffici tecnici-tutta imperniata senza se e senza ma alla “promozione acritica delle energie rinnovabili ai fini della produzione elettrica”- venga riaggiornata nell’era di una crisi economica “peggiore di quella del 1929” (Ministro Padoan, ottobre 2014) e con le centrali dell’ENEL (!) che cominciano a chiudere…

Cordiali saluti,

Vittorio Fagioli, portavoce Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante
Fausto Carotenuto, coordinatore per la tematica geotermia delle associazioni dell’Orvietano, Tuscia e lago di Bolsena
Roberto Minervini, responsabile scientifico Accademia Kronos